A un mese dalla decisione presa dal consiglio comunale di New York, l'opera di bronzo che ritrae il terzo presidente americano è stata spostata verso la New York Historical Society. La scelta è stata fatta per via del passato schiavista di Jefferson: ebbe oltre 600 schiavi nella sua piantagione di Monticello, vicino a Charlottesville
La statua del presidente americano Thomas Jefferson è stata rimossa dalla New York City Hall a causa dei suoi legami con la tratta degli schiavi. Come scrive Sky News, la scultura - realizzata nel 1833 - era collocata dal 1915 nella sala centrale
dell'amministrazione newyorkese. Ma ora è stata tolta, a seguito di una votazione che si è tenuta il mese scorso.
La rimozione della statua
Una squadra di tecnici ha lavorato per diverse ore per spostare la pesante statua dal suo piedistallo e poggiarla in una cassa di legno imbottita, con cui è stata spostata verso la New York Historical Society. Si è così compiuta la richiesta dei consiglieri afroamericani e latinoamericani che contestano il passato schiavista di Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti fra il 1801 e il 1809 e fra i principali autori della Dichiarazione d'Indipendenza del Paese.
Jefferson e gli schiavi
"Avere quella statua nell'aula dove svolgiamo i nostri lavori mi mette profondamente a disagio", aveva spiegato Adrienne Adams, consigliere comunale afroamericana. "Rende omaggio a un proprietario di schiavi che credeva che gente come me non meritava di avere gli stessi diritti e le stesse libertà di coloro che citava nella Dichiarazione d'Indipendenza". Jefferson ebbe oltre 600 schiavi nella sua piantagione di Monticello, vicino a Charlottesville. Fra loro, una donna di nome Sally Hemings che gli diede sei figli.