Macron decide di cambiare il blu della bandiera e non lo dice a nessuno

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Il presidente ha adottato il blu marine per sostituire il cobalto deciso da Giscard d’Estaing, ritornando così alla versione del 1792. La decisione, però, non è stata comunicata

Almeno è costata poco, 5000 euro. Ma il problema, probabilmente, è che l’operazione del cambio di colore della bandiera francese non è stata comunicata a nessuno. Il blu che sventola dal almeno un anno sugli pubblici della République è infatti differente. Mentre prima era un cobalto, adesso è blu scuro, o, secondo le cronimetria di Pantone si dovrebbe definire “marino” o navy.

Una scelta "estetica" presa un anno fa

Certo non deve essere stato proprio uno choc, visto che nessuno se ne è accorto, almeno non fin quando lo ha fatto notare la radio Europa 1, e quindi passi, quel che è curioso, per certi aspetti, è il motivo.

Infatti la prima ragione è squisitamente estetica: il presidente Emmanuel Macron, ha seguito i consigli del suo scenografo di fiducia, Arnaud Jolens.

La decisione di cambiare la sfumatura del blu sulla bandiera risale al luglio 2020, quando Jolens - che gestisce le operazioni all'Eliseo per tutto quello che riguarda la "scenografia" - propose al capo dello stato la storica modifica. Il bianco e il rosso sarebbero rimasti tali e quali, ma il blu cobalto, adottato dall'ex presidente Vale'ry Giscard d'Estaing in aperto riferimento alla bandiera europea, sarebbe stato sostituito da un blu di una sfumatura diversa.

La variazione è stata apportata anche a tutti i tricolori in vista all'Assemblée Nationale e al ministero dell'Interno, ha aggiunto Europe 1.

Un ritorno alle origini

Ma non è una questione solamente estetica, ce n’è un’altra, più squisitamente politica.

La decisione, infatti, è stata oggetto di un vivace dibattito ai vertici della République. Alcuni stretti collaboratori del capo dello Stato hanno spiegato che l'idea dello "scenografo" dell'Eliseo è stata ispirata dal "ritorno ai colori della bandiera del 1793", dopo la Rivoluzione.

Il che, in vista delle prossime elezioni, assume un senso e un significato differente, con un chiaro richiamo alle radici dei valori fondanti della Repubblica. 

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