Libia, il figlio di Gheddafi si candida alle presidenziali

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Saif Al-Islam ha presentato ufficialmente per le elezioni del 24 dicembre la candidatura all'ufficio dell'Alta Commissione elettorale nazionale libica di Sabha. Il secondogenito del leader libico, spodestato e ucciso nel 2011, è ricercato dalla Corte penale internazionale per sospetti legami con i mercenari russi della compagnia Wagner

Il figlio del defunto dittatore libico Gheddafi, Saif Al-Islam Gheddafi, ha presentato ufficialmente la sua candidatura alle presidenziali del 24 dicembre. Lo ha riferito un rappresentante della Commissione elettorale nazionale. Secondo la tv libica Alahrar, il secondogenito di Gheddafi "ha presentato la richiesta di candidatura alle elezioni presidenziali alla Commissione elettorale regionale della città di Sebha", nel Sud del Paese. Nelle immagini che lo ritraggono nell'ufficio elettorale a firmare i necessari documenti, Saif ha una lunga barba bianca e indossa un abito tradizionale. Il figlio del leader libico spodestato e ucciso nel 2011 è ricercato dalla Corte penale internazionale e la Procura militare libica ha emesso un mandato di cattura nei suoi confronti per sospetti legami con i mercenari russi della compagnia Wagner. Si tratta di una delle più importanti compagnie militari private russe, che ha preso parte a diversi conflitti tra cui la guerra siriana, la guerra del Donbass in Ucraina e sono altresì intervenute in Libia e nella Repubblica Centroafricana.

"Elezioni libere", l'appello di Parigi

La Nuova Conferenza internazionale Onu sulla Libia a Parigi, presieduta da Francia, Italia e Germania, si è chiusa pochi giorni fa con un documento che conferma le elezioni presidenziali e legislative dal 24 dicembre, richiedendo il ritiro dei mercenari e il rafforzamento dell'impegno nella lotta al traffico di esseri umani. Le elezioni presidenziali e legislative in Libia si terranno il 24 dicembre, dice il presidente libico Mohamed al Menfi a conclusione dei lavori della conferenza internazionale Onu che rilancia con slancio il processo di pacificazione nel Paese. Una ventina di leader mondiali tra loro la vice presidente americana Kamala Harris, per l'Italia il Presidente del Consiglio Mario Draghi, per la Germania la Cancelliera uscente Anghela Merkel si sono riuniti chiamati dal Presidente francese Emmanuel Macron. La presidenza condivisa di Francia Italia e Germania ha prodotto un documento chiave per la stabilizzazione della Libia.

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