Migranti, lettera all'Ue di 12 Paesi membri: "Finanziare muri alle frontiere"

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I ministri dell’Interno di una dozzina di Stati hanno inviato una missiva alla Commissione europea e alla presidenza di turno del Consiglio Ue chiedendo il finanziamento europeo di recinzioni per proteggere i confini

Nuovi strumenti per proteggere le frontiere esterne dell'Ue di fronte ai flussi migratori, anche col finanziamento europeo di recinzioni e muri: è quanto è stato chiesto, in una lettera indirizzata alla Commissione europea e alla presidenza di turno del Consiglio Ue, dai ministri dell'Interno di 12 Paesi membri. Si tratta di Austria, Cipro, Danimarca, Grecia, Lituania, Polonia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia e Repubblica Slovacca. Il tema del rafforzamento dei confini esterni dell'Unione sarà affrontato dalla riunione dei ministri dell'Interno dei 27 oggi a Lussemburgo.

“Nuovi strumenti per affrontare conseguenze sistemi migratori”

Nella lettera, i 12 Paesi chiedono "nuovi strumenti che permettano di evitare, piuttosto che affrontare in seguito, le gravi conseguenze di sistemi migratori e di asilo sovraccarichi e capacità di accoglienza esaurite, che alla fine influiscono negativamente sulla fiducia nella capacità di agire con decisione quando necessario". "Allo stesso tempo - si legge ancora in un passaggio del documento - queste soluzioni europee dovrebbero mirare a salvaguardare il sistema comune di asilo riducendo i fattori di attrazione”.

One of the two boats with a total of 415 migrants on board, in Lampedusa, Italy, 09 May 2021. The first wooden boat of 20 meters length, with 325 people on board, was intercepted eight miles off Lampedusa and the second one five miles off the coast and escorted by a security forces patrol boat to Favaloro Pier. On board were 90 migrants of different nationalities, 83 men, 6 women and a newborn baby. ANSA

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Svezia: “Non ci sono norme Ue contro muri e confini”

Riguardo alla lettera dei 12, il ministro svedese alla Giustizia e Immigrazione, Morgan Johansson ha risposto che “non ci sono norme che impediscano agli Stati Ue di aumentare la propria protezione fisica o di costruire" muri o recinzioni alle frontiere. Se i governi "lo vogliono fare, sta a loro decidere”.

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