Con un tweet nella notte il presidente francese comunica a tutto il mondo il successo delle sue forze armate. Nato in Marocco da una famiglia di commercianti algerini in fuga, era a capo del gruppo terroristico Stato islamico nel Grande Sahara
Pur di ottenere informazioni su di lui, il 4 ottobre 2019 gli Sati Uniti offrirono una taglia da 5 milioni di dollari per chi ne avesse fornite. L’uomo al quale si fanno risalire numerosi attentati, soprattutto nel Sahel e in particolare nella zona chiamata ‘dei tre confini’ (Mali-Niger-Burkina Faso), è stato ucciso dalle forze francesi. “Adnan Abou Walid al-Sahrawi, leader del gruppo terroristico Stato islamico nel Grande Sahara (Eigs, l’acronimo francese) è stato neutralizzato”, ha scritto nella notte su Twitter il presidente Emmanuel Macron.
Al-Sahrawi, un leader
“Questo è un altro grande successo nella nostra lotta contro i gruppi terroristici nel Sahel”, continua poi il tweet al quale poi ne è seguito un altro in cui ricorda i sacrifici degli “eroi morti per la Francia”. Nato nel 1973 a Laayoune in Marocco, da una famiglia di ricchi commercianti fuggiti dall’Algeria, al-Sahrawi ha sofferto per anni di depressione. Trovò rifugio nella religione e, in particolare, nella sua forma più radicale nel movimento islamista. Nel 2011 è tra i fondatori del Movimento per l’unità e la Jihad in Africa occidentale (Mujao) che poi si fonde con il gruppo terrorista di Mokhtar Belmokhtar creando Al-Mourabitoun di cui divenne il capo.
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L'operazione Barkhane
Ancora su Twitter, la ministra della Difesa francese Florence Parly comunica che "Il capo dell'Eigs è morto in seguito a un attacco delle forze Barkhane". Si tratta di un dispiegamento militare iniziato nel 2014 che aveva l'obiettivo di contrastare le insurrezioni jihadiste nel Sahel. Costata la vita a 50 soldati transalpini, era stata dichiarata conclusa in giugno proprio dal presidente Macron. “Un colpo decisivo contro questo gruppo terroristico”, sostiene ancora Parly, “La nostra lotta continua”.