Dopo la caduta di Ghazni, Herat e Kandahar, nelle mani dei miliziani anche la capitale della provincia di Helmand nel sud dell'Afghanistan. Talebani promettono amnistia per chi ha collaborato. Usa pronti evacuare migliaia persone al giorno, altri Paesi chiudono le sedi diplomatiche. Pentagono: Kabul non è sotto minaccia imminente. L'Onu chiede di "fermare offensiva e avviare negoziati"
Non si arresta la marcia dei talebani verso Kabul (AFGHANISTAN: TUTTI I VIDEO - LO SPECIALE). I miliziani, dopo Ghazni, Herat e Kandahar, hanno conquistato anche Lashkar Gah, capitale della provincia di Helmand nel sud dell'Afghanistan, dopo aver permesso all'esercito e ai funzionari politici e amministrativi di evacuare la città. "Lashkar Gah - ha confermato una fonte della sicurezza - è stata evacuata. I talebani hanno deciso un cessate il fuoco di 48 ore per permettere a uomini dell'esercito e ai funzionari civili di lasciare la città”. I Talebani, in un comunicato ufficiale, promettono una "amnistia generale" per chi ha collaborato con il governo di Kabul e le "forze occupanti". Nel testo dell'Emirato islamico si assicura che i diplomatici stranieri "non verranno toccati", così come le proprietà private e imprenditoriali.
Onu: fermare offensiva e avviare negoziati
"Il messaggio della comunità internazionale a chi è sul sentiero di guerra deve essere chiaro: prendere il potere con la forza militare è una causa persa. Ciò può solo portare a una guerra civile prolungata o al completo isolamento dell'Afghanistan". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. "Invito i talebani a fermare immediatamente l'offensiva negoziando in buona fede nell'interesse dell'Afghanistan e del suo popolo. Solo un accordo politico negoziato può garantire la pace", ha proseguito: "questo è il momento di porre finire all'offensiva e iniziare seri negoziati".
La preoccupazione degli Usa
Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha confermato che verrà mantenuta la presenza diplomatica a Kabul. Dagli Usa il portavoce del Pentagono John Kirby dice: "Siamo certamente preoccupati dalla rapidità dell'avanzata dei Talebani” e conferma che le nuove truppe Usa arriveranno a Kabul nel weekend. Per permettere l'evacuazione quasi completa dell'ambasciata gli Usa invieranno complessivamente 8.000 soldati tra l'Afghanistan e la regione del Golfo Persico."Se necessario aggiusteremo la scadenza del ritiro" dall'Afghanistan per permettere di evacuare gli americani nel Paese”, ha aggiunto sottolineando come gli Usa sono "pronti a evacuare da Kabul migliaia di persone al giorno”. Al momento Kabul non è sotto una "minaccia imminente": "sembra piuttosto che i Talebani vogliano isolare" la capitale dell'Afghanistan dice il Pentagono.
Molti Paesi evacuano sedi diplomatiche
Il premier britannico Johnson ha convocato una riunione straordinaria del comitato di emergenza Cobra, organismo che si occupa di dossier urgenti relativi alla sicurezza nazionale. Si pensa di inviare 600 militari nel Paese asiatico per evacuare circa 3000 britannici tuttora residenti a Kabul o in altre città e alcuni cittadini di Paesi alleati di fronte alla travolgente avanzata dei Talebani . Secondo il premier al momento "non c'è soluzione militare”. Il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha annunciato invece l'inizio di un'operazione per far tornare in patria i connazionali che si trovano in Afghanistan e gli afghani che hanno lavorato per il Paese iberico. Tra i rimpatriati ci sarà parte del personale dell'ambasciata spagnola e il governo non esclude la possibilità di dover evacuare completamente l'ambasciata. Il governo tedesco ha deciso di ridurre la presenza del personale diplomatico a Kabul "al minimo necessario”. Danimarca e Norvegia hanno deciso di chiudere temporaneamente le loro ambasciate a Kabul.
Telefonata Di Maio-Draghi per punto su Afghanistan
Intanto, per fare il punto sulla situazione alla luce degli ultimi sviluppi dopo l'avanzata dei talebani, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha sentito telefonicamente il presidente del Consiglio Mario Draghi, nella tarda serata di ieri. A quanto si apprende, durante il colloquio è stata ribadita la necessità di procedere con la massima attenzione per mettere in sicurezza anche il personale dell'ambasciata italiana a Kabul. "La Farnesina mantiene il più stretto contatto con il Dipartimento di Stato Usa", riferisce una nota del ministero degli Esteri.
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La situazione in Afghanistan
Da Herat nell'ovest a Ghazni, nell'est, uno dopo l'altro i capoluoghi di provincia afghani stanno cadendo nelle mani dei talebani, che si stanno rimpadronendo con sorprendente velocità del Paese. La marcia verso Kabul, distante ormai solo circa 150 chilometri, appare inarrestabile e gli Usa hanno deciso di inviare migliaia di soldati a protezione del personale diplomatico e dell'intero staff dell'ambasciata. Un annuncio simile è stato fatto poco dopo anche dalla Gran Bretagna. La misura del dramma afghano è data dalla proposta avanzata dal governo agli insorti di una condivisione del potere in cambio della fine delle ostilità.
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Leader senatori repubblicani: "Politica Biden disastrosa"
Washington non ha spiegato se il nuovo contingente resterà in Afghanistan anche dopo il 31 agosto, la data fissata da Biden per il completo ritiro degli Usa dal Paese. Una decisione, quella del presidente americano, che negli ultimi giorni sta ricevendo diverse critiche. "La politica pericolosa e incosciente di Joe Biden in Afghanistan sta portando a un enorme disastro che era prevedibile e si poteva evitare", afferma il leader dei senatori repubblicani In Congresso Mitch McConnell. "E i tentativi dell'amministrazione di difendere la politica del presidente sono francamente umilianti", ha aggiunto McConnell.