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Afghanistan, avanzano i talebani. Gli Usa prevedono la caduta di Kabul entro 90 giorni

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©Ansa

È la stima di un fuzionario militare citato dal Washington Post. Conquistata anche la città di Faizabad nel nord del Paese: è il nono capoluogo a cadere nelle mani degli insorti. Secondo stime dell'Ue controllano ora "il 65% del territorio". Sono oltre 350mila gli sfollati. Almeno 180 le vittime tra i civili e oltre un migliaio i feriti. Biden ribadisce che il ritiro delle truppe Usa non sarà interrotto

Continua l’avanzata dei talebani in Afghanistan. Al punto che l'amministrazione Biden si prepara alla caduta di Kabul entro un periodo molto più breve rispetto ai 6-12 mesi previsti in precedenza alla luce del ritiro delle truppe statunitensi dal Paese: secondo un funzionario citato dal Washington Post, i militari stimano adesso che la capitale afgana cadrà entro 90 giorni, mente altri ritengono che la disfatta avverrà entro un mese. Intanto nella notte è stata conquistata la città di Faizabad nel nord del Paese: è il nono capoluogo di provincia su 34 a cadere nelle mani degli insorti in meno di una settimana. Il presidente americano Joe Biden ha ribadito che il ritiro dei soldati americani dall'Afghanistan non verrà interrotto nonostante l’avanzata dei talebani (AFGHANISTAN: TUTTI I VIDEO - LO SPECIALE).

Ue: "I talebani controllano il 65% del Paese"

Secondo un alto responsabile della Ue citato da Reuters i talebani "ora controllano il 65% del territorio dell'Afghanistan”. Il presidente afgano Ashraf Ghani è volato nella città settentrionale di Mazar-i-Sharif per radunare le sue forze assediate lì. Ghani è arrivato a Mazar mentre i talebani catturavano Faizabad durante la notte. Le violenze sorte dopo l’avvio dell’offensiva da parte dei talebani, iniziata a maggio ma con una decisa accelerazione nelle ultime settimane, hanno costretto decine di migliaia di civili a fuggire dalle loro case: circa 359mila persone sono state sfollate dall'inizio dell'anno, secondo l'Organizzazione internazionale per le Migrazioni (Oim), mentre secondo l’Onu sarebbero almeno 183 i civili uccisi e 1.181 i feriti, compresi i bambini.

Il presidente Ghanni a Mazar nel nord del Paese

Da Mazar, il presidente Ghani, secondo una nota diffusa dal palazzo, intende "controllare la sicurezza generale nella zona settentrionale". Il leader afgano dovrebbe anche tenere colloqui con l'uomo forte di lunga data di Mazar, Atta Mohammad Noor, e il signore della guerra Abdul Rashid Dostum, per la difesa della città, mentre i combattenti talebani si avvicinano alla periferia.

Le città conquistate dai talebani

Prima di Faizabad i talebani avevano conquistato otto dei 34 capoluoghi di provincia del Paese, due nuovi a ovest e a nord il giorno precedente, facendo fuggire civili in massa. Farah, a ovest, e Pul-e Khumri, a nord, sono caduti martedì. Da venerdì scorso, i talebani hanno preso Zaranj (sud-ovest), Sheberghan (nord), la roccaforte del famigerato signore della guerra Abdul Rashid Dostom, e soprattutto Kunduz, la principale città del nord-est, così come altre tre capitali del nord, Taloqan, Sar-e-Pul e Aibak. Gli insorti hanno anche preso Farah, capitale della provincia omonima, martedì dopo brevi combattimenti.

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Il figlio del Mullah Omar: “Rispettiamo i vinti”

Mentre i talebani continuano ad avanzare, ha parlato il Mullah Muhammad Yaqoob, figlio maggiore, poco più che ventenne, del fondatore dei talebani afghani Mullah Omar. In un raro messaggio audio, ha esortato i miliziani a rispettare le case e le proprietà nelle città conquistate, a concentrarsi sulla "linea del fronte e combattere". I talebani dovrebbero anzi garantire la sicurezza dei residenti, ha detto, aggiungendo che, se il personale dell'esercito nazionale afghano si arrendesse, nessuno sarebbe ferito".

L’offensiva dei talebani

I talebani hanno lanciato questa offensiva a maggio, all'inizio del ritiro definitivo delle forze americane e straniere, ma la loro avanzata ha accelerato negli ultimi giorni con la cattura di diversi centri urbani. La partenza delle forze internazionali deve essere completata entro il 31 agosto, 20 anni dopo il loro intervento in seguito agli attacchi dell'11 settembre 2001 contro gli Stati Uniti. "Non ho rimpianti per la mia decisione di lasciare l'Afghanistan", ha detto Biden. Gli afghani "devono avere la volontà di combattere" e "devono combattere per se stessi, per la loro nazione". Washington è sempre più frustrata dalla debolezza dell'esercito di Kabul, che gli americani hanno addestrato, finanziato ed equipaggiato per anni. Il portavoce diplomatico statunitense Ned Price ha detto che le forze governative erano "largamente superiori in numero" ai talebani e avevano "il potenziale per infliggere perdite maggiori". "Questa idea che l'avanzata dei talebani non può essere fermata" non è la realtà sul terreno, ha dichiarato.

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