Prete ucciso in Francia, l’aggressore sarebbe l’uomo che incendiò cattedrale a Nantes

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Il corpo senza vita di un parroco è stato scoperto oggi, 9 agosto, a Saint-Laurent-sur-Sèvre, in Vandea, nell'ovest del Paese. Secondo quanto confermato dall’Afp, "un uomo si è presentato alla gendarmeria di Mortagne-sur-Sèvre dicendo di aver ucciso un religioso": si tratterebbe del rifugiato di origine ruandese che un anno fa diede fuoco alla cattedrale

Il corpo senza vita di un prete è stato scoperto stamattina a Saint-Laurent-sur-Sèvre, in Vandea, nell'ovest della Francia. Lo comunicano la diocesi e la gendarmeria di Mortagne-sur-Sèvre, citati dai media locali. In particolare, secondo quanto riferisce l’Afp, un uomo si è costituito: "Si è presentato in mattinata alla gendarmeria di Mortagne-sur-Sèvre dicendo di aver ucciso un religioso". Secondo la stessa fonte, inoltre, l'uomo era stato messo sotto controllo giudiziario nell'ambito dell'inchiesta sull'incendio della cattedrale di Nantes nel luglio 2020.

Si tratterebbe del reo confesso dell’incendio di Nantes

A dare ulteriori dettagli sulla vicenda è il settimanale di estrema destra Valeurs Actuelles, secondo cui l’uomo che ha ucciso il prete sarebbe proprio la persona di origini africane che un anno fa diede fuoco alla cattedrale di Nantes: l'uomo avrebbe ammesso di aver ucciso il prete 60enne che l'aveva accolto nella sua comunità di Saint-Laurent-sur-Sèvre, Olivier Maire. Il 18 luglio 2020, l’uomo (allora di 39 anni di cui 8 passati in Francia) appiccò il fuoco alla cattedrale di Nantes provocando gravissimi danni. All'epoca era volontario della diocesi della cattedrale, apprezzato e benvoluto dalla parrocchia. Nel confessare di essere l'autore del rogo, spiegò di essere esasperato perché, non riuscendo a rinnovare il visto scaduto, temeva di essere rimandato in Ruanda.

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