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Incendio alla cattedrale di Nantes, il volontario della diocesi confessa

Mondo
©Ansa

L'uomo ha raccontato aver provocato le fiamme accendendo i tre inneschi all'interno della chiesa. Era stato fermato e poi rilasciato, per essere infine arrestato di nuovo ieri dopo gli ultimi risultati delle perizie. L'avvocato: "La confessione una liberazione, è pieno di rimorsi"

A poco più di una settimana dall'incendio nella cattedrale di Nantes, in Francia (FOTO), il volontario di nazionalità ruandese della diocesi ha confessato di aver provocato le fiamme accendendo i tre inneschi all'interno della chiesa. L'uomo, da subito il principale sospettato, era stato fermato e poi rilasciato, e infine arrestato di nuovo ieri, 25 luglio. L'avvocato del volontario, in difficoltà con il rinnovo del permesso di soggiorno, ha detto che il suo cliente era "pieno di rimorsi" e che la confessione è stata "una liberazione". L'incendio ha distrutto l'organo centrale della cattedrale gotica, frantumato le vetrate e annerito l'interno della chiesa.

La confessione

L'uomo, un ruandese di 39 anni rifugiato in Francia da alcuni anni, era il responsabile della chiusura della cattedrale la sera prima del disastro. La polizia lo aveva preso in custodia la prima volta il 18 luglio per poi rilasciarlo il giorno dopo, ma ieri era stato di nuovo arrestato dopo che le prime risultanze delle perizie di laboratorio avevano riportato in auge l'ipotesi dell'incendio doloso. "Il mio cliente si rammarica amaramente dei fatti e confessare è stata una liberazione per lui", ha riferito il suo avvocato alla stampa locale, dicendo che l'uomo è "divorato dai rimorsi e sopraffatto dalla portata degli eventi". 

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Le FOTO dell'incendio alla cattedrale

L'incendio appiccato da tre inneschi

"Il mio cliente ha collaborato", ha detto al quotidiano locale Presse-Oce'an il legale. "In preda ai rimorsi, ha ammesso davanti al giudice istruttore - ha confermato il procuratore di Nantes Pierre Senne's - di aver acceso i tre inneschi nella cattedrale, vicino al grande organo, al piccolo organo e ad un contatore dell'elettricità". Secondo il rettore della cattedrale, Hubert Champenois, il volontario "serviva la messa" ed era spesso incaricato della pulizia o della chiusura della cattedrale. Adesso rischia 10 anni di carcere ma le autorità giudiziarie dovranno verificare prima la sua situazione di rifugiato. Sembra che negli ultimi mesi, infatti, il ruandese fosse molto contrariato per le difficoltà nell'ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno in Francia.

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