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Proteste in Tunisia, il presidente Saied licenzia il premier e sospende il Parlamento

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©Getty

La decisione dopo le manifestazioni contro il governo per la gestione dell'economia e della pandemia di Covid-19. Saied ha poi comunicato che assumerà la guida del potere esecutivo prima della nomina di un nuovo primo ministro. Scene di giubilo e fuochi d'artificio a Tunisi. Il presidente della Camera tunisina Rached Ghannouchi: "Colpo di stato contro la Costituzione, le istituzioni sono ancora al loro posto"

Dopo le forti proteste di piazza contro il governo per la gestione dell'economia e della pandemia di Covid-19, il presidente della Tunisia Kais Saied ha deciso di licenziare il primo ministro Hicham Mechichi, di sospendere l'attività del Parlamento e l'immunità di tutti i parlamentari. In base all'articolo 80 della Costituzione, il presidente ha poi comunicato che assumerà la guida del potere esecutivo in attesa della nomina di un nuovo capo di governo. Scene di giubilo e fuochi d'artificio in strada a Tunisi.

"Colpo di Stato contro la Costituzione"

Non si è fatta attendere la reazione del presidente della Camera tunisina Rached Ghannouchi, che ha accusato Saied di "colpo di Stato contro la Costituzione", aggiungendo che "le istituzioni sono ancora al loro posto" e che "i sostenitori di Ennahda" - il partito islamista moderato al governo - "e il popolo tunisino difenderanno la rivoluzione".

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Le proteste di piazza

La decisione del presidente Saied arriva dopo una giornata di scontri e tensioni in varie città del Paese, nel giorno del 64esimo anniversario della proclamazione della Repubblica tunisina. Migliaia di cittadini sono infatti scesi in strada per chiedere le dimissioni del primo ministro e del governo. A Tunisi, centinaia di persone si sono raccolte di fronte al Parlamento chiedendone lo scioglimento. Alcuni manifestanti sono stati arrestati e un giornalista è rimasto ferito durante gli scontri tra dimostranti e forze dell'ordine, che hanno reagito con gas lacrimogeni al lancio di pietre. Proteste anche nelle città di Gafsa, Kairouan, Monastir, Soussa e Tozeur.

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