Tra Russia e Francia scoppia la guerra dello champagne

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Putin riserva il nome alle sue bollicine, Parigi ferma l'export. Una nuova legge firmata dal presidente russo obbliga i distributori francesi di marche di champagne a scrivere sulla controetichetta la dicitura "spumante”

Vladimir Putin ha dichiarato guerra allo champagne francese con il varo di una legge che penalizza lo status symbol terminologico della bevanda più nota al mondo. Il presidente russo ha aperto le ostilità con la firma di una legge in base alla quale lo champagne esportato nella Federazione russa non potrà più chiamarsi così ma dovrà accontentarsi della denominazione di "spumante". Il brand classico delle bollicine francesi sarà invece riservato a quelle prodotte in Russia. 

La reazione di Parigi

Puntuale la risposta di Parigi che ha decretato lo stop alle esportazioni in Russia di Moet & Chandon, Veuve Cliquot e Dom Perignon. Oltre alla questione di principio, ci sarebbe un iter burocratico tutt'altro che semplice e che richiederebbe tra l'altro la ricertificazione delle bevande e una nuova etichettatura. Il termine champagne, infatti, oltre ad essere un brand identitario per i francesi, è una denominazione d'origine protetta che fa riferimento alla provenienza: la regione dello Champagne.

A waiter carries a tray with glasses of wine towards customers as they sit on a terrace of a restaurant in Marseille, southern France, on May 19, 2021, as cafes, restaurants and other businesses re-opened across France after closures during the coronavirus (Covid-19) pandemic. - Patrons have made their way back to cafes and prepared long-awaited visits to cinemas and museums as France loosened restrictions in a return to semi-normality after over six months of Covid-19 curbs. Cafes and restaurants with terraces or rooftop gardens can now offer outdoor dining, under the second phase of a lockdown-lifting plan that should culminate in a full reopening of the economy on June 30. (Photo by Nicolas TUCAT / AFP) (Photo by NICOLAS TUCAT/AFP via Getty Images)

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Il mercato delle bollicine

Il presidente dell'Unione viticoltori russi Leonid Popovich minimizza. In una dichiarazione rilasciata a Sputnik ha affermato che su una ventina di importatori di champagne in Russia, solo Moet-Hennessy ha espresso la sua "indignazione" sulla nuova legge. Popovich stima che la quota di mercato detenuta dal marchio francese sia solo il 2% del totale delle importazioni di bollicine in Russia. Di opinione diversa Anna Chernyshova, consulente nel mercato dei vini, che alla France Presse ha confessato come il suo telefono non smetti di suonare e che i suoi clienti cerchino di “capire che cosa possono fare".

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L'export dello spumante italiano

Ad uscire vincitore da questa guerra delle bollicine tra Mosca e Parigi potrebbe essere il Made in Italy. Secondo i numeri della Coldiretti il primo trimestre del 2021 ha segnato un aumento record del 37% nelle esportazioni di spumante italiano in Russia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel paese di Putin sono state stappate 25 milioni di bottiglie di spumante. Particolarmente apprezzati il Prosecco e l’Asti. 

This photograph taken on March 1, 2021, shows the bottle of Petrus that went into space, at the University of Bordeaux Institut des Sciences de la Vigne et du Vin (ISVV - Institute of Vine & Wine Science) in Villenave-d'Ornon, on the outskirts of Bordeaux, southwestern France. - It has come back from afar after a trip in the extreme conditions of space: in Bordeaux, bottles of Petrus and vine shoots are analysed by researchers who are developing an experiment on micro-gravity, the accelerating potential of more agriculture "resilient" on earth. (Photo by Philippe LOPEZ / AFP) (Photo by PHILIPPE LOPEZ/AFP via Getty Images)

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