Usa Weekly News, il summit "costruttivo" Biden-Putin (ma non ce ne sarà un altro, per ora)
Ginevra, 16 luglio 2021: il primo incontro di Joe Biden e Vladimir Putin. Un vertice atteso, in cui si è parlato di disarmo e sicurezza informatica, ambasciatori, Ucraina. Ma non di Navalny. E se Putin ha descritto Biden “statista esperto e molto diverso da Trump”, il Presidente USA ha definito l'incontro “positivo, senza azioni stridenti”. Che, però, non vedrà una replica, per ora: Biden, infatti, non ha invitato Putin alla Casa Bianca
a cura di Valentina Clemente
“Costruttivo” – “Ho detto a Putin che la mia agenda non è contro la Russia, è per gli americani”: le parole di Joe Biden tuonano al termine del bilaterale con Vladimir Putin, il primo dall’insediamento del presidente statunitense. Un vertice che si è svolto a Ginevra che, ancora una volta, si è confermata “capitale della pace”. Un summit durato meno del previsto, secondo quanto sottolineato dalla stampa statunitense, che attendeva ulteriori incontri delle due delegazioni (che non ci sono stati)
L’incontro tra Joe Biden e Vladimir Putin è durato 93 minuti, quello con le delegazioni allargate 65, dopo una pausa di 45 minuti. Le parti avevano previsto una durata di 4-5 ore. Biden non ha risposto alla domanda se si fida di Putin, il leader del Cremlino ad altri due interrogativi: se teme l’oppositore Aleksei Navalny e cosa farà se l’Ucraina entrerà nella Nato
“Statista esperto” – Joe Biden è diverso da Trump ed è uno statista esperto: è quanto ha detto il presidente russo Vladimir Putin. Il leader russo ha spiegato che i due hanno parlato dettagliatamente per due ore: una cosa, ha sottolineato, che non sarebbe possibile fare con la maggior parte dei politici. “Il presidente Biden è una persona costruttiva e ragionevole, con grande esperienza e valori morali. Abbiamo trovato un linguaggio comune. Questo non vuol dire, però, che ci prometteremo amicizia eterna o dobbiamo cercare le nostre rispettive anime”
Navalny: non discusso - La possibilità di trasferire negli Stati Uniti l’oppositore russo Aleksei Navalny, che sta scontando una pena detentiva in una colonia penale russa, non è stata discussa nell'incontro tra Vladimir Putin e Joe Biden. “No, non c’è stata alcuna discussione del genere e gli Usa non hanno avanzato alcuna proposta in merito”, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov
Giornalisti e disordini - Disordini tra reporter e security russa al vertice Biden-Putin. I giornalisti si sono spinti e urlati reciprocamente per farsi largo alla photo opportunity nella biblioteca di Villa La Grange, creando una scena caotica. Gli agenti della sicurezza russa hanno quindi tirato indietro la corda rossa divisoria per allontanare i reporter, cominciando poi a spingerli e a urlare contro di loro, secondo quanto riferito dal pool della Casa Bianca. Alcuni sono rimasti intrappolati nella corda
Dirigenti dell’amministrazione Usa, sempre secondo il pool, hanno chiesto alla security russa di non toccare la stampa. I due Presidenti hanno osservato quanto stava accadendo senza dire nulla – questa immagine di Brendan Smialowski descrive al meglio quanto è successo in quei momenti, sia all'interno che all'esterno di Villa La Grange
No expectations – “Abbiamo avvertito fin dall’inizio di non avere aspettative eccessive per questo vertice. Ma ora possiamo dire, sulla base dell’opinione del Presidente stesso, che si può definire alquanto positivo”, ha detto il portavoce russo Peskov alla radio Ekho Mosvy. "È stato produttivo poiché i due leader hanno avuto la possibilità di presentare direttamente le loro posizioni e di capire più o meno chiaramente dove l’interazione è possibile e dove non può esserci - per ora - a causa di disaccordi categorici”, ha aggiunto il portavoce di Putin
Le reazioni – La Cina ha apprezzato la dichiarazione congiunta Biden-Putin sulla stabilità strategica rilasciata al termine del vertice di Ginevra. Stati Uniti e Russia, ha detto il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, in quanto Paesi con i maggiori arsenali nucleari, “dovrebbero adempiere seriamente alle loro responsabilità per il disarmo nucleare e continuare a usare misure verificabili, irreversibili ed efficaci e un approccio legalmente vincolante per ridurre drasticamente le armi nucleari e creare le condizioni per il completo disarmo”
After Geneva - Dopo il summit con Putin, Biden vuole parlare con il presidente cinese Xi Jinping “per fare il punto sulla situazione” perché “niente sostituisce il dialogo a livello di dirigenti”. Lo ha annunciato Jake Sullivan parlando con i reporter, lasciando intendere che un faccia a faccia è possibile al summit G20, previsto in ottobre in Italia. “Non abbiamo dei progetti particolari ora ma noto che i due presidenti saranno forse al G20”, ha detto, aggiungendo che il dialogo potrebbe assumere la forma di una “telefonata”
I regali di Biden a Putin - Joe Biden ha regalato a Vladimir Putin una scultura di cristallo che raffigura un bisonte. Il gentile omaggio, insieme a un paio di aviator sunglasses, è stato consegnato durante l’incontro a Ginevra. Il presente è stato descritto come simbolo di “forza, unità e resilienza”. La scultura, presentata su una base in legno di ciliegio, con una targa commemorativa, è stata creata da Steuben Glass di New York e definita “interpretazione imponente di uno dei mammiferi più maestosi della nostra nazione”
È solo l’inizio - Il vertice Biden-Putin “non è la fine della storia ma l’inizio” e come la storia finirà si vedrà nel corso dei prossimi 6-12 mesi: è quanto ha riferito Jake Sullivan parlando con i giornalisti. Il consigliere per la sicurezza nazionale ha indicato quattro aree da cui si potrà verificare se ci sono passi avanti o meno: i cyber attacchi, progressi concreti nel dialogo sulla stabilità strategica, nei dossier regionali (Afghanistan, Siria, Iran) e, infine, “passi pratici” per garantire l’agibilità delle rispettive rappresentanze diplomatiche
Unexpected visit to NATO – Non solo l’incontro con le istituzioni europee e Vladimir Putin ma anche la visita al memoriale dell’11/09 presso la sede della NATO a Bruxelles. Joe Biden, senza alcun preavviso, si è recato sul posto per un omaggio molto personale. Secondo i giornalisti presenti, il Presidente ha letto quanto scritto sulla targa del memoriale, prima di toccarla brevemente e fare un passo indietro per raccogliere i suoi pensieri
Juneteenth Federal holiday - Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha firmato una legge che rende il Juneteenth (ovvero il 19 giugno) – una ricorrenza annuale che ricorda la fine della schiavitù nel paese – una festa federale. La firma di Biden è arrivata al suo rientro dal viaggio istituzionale in Europa. “Le grandi nazioni non ignorano i loro momenti più dolorosi… li abbracciano. Le grandi nazioni non se ne vanno, vengono a patti con gli errori che hanno commesso
Ricordando quei momenti, iniziamo a guarire e a diventare più forti”, ha detto Biden durante una cerimonia di firma alla Casa Bianca alla presenza, tra gli altri, della vicepresidente Harris, della 94enne Opal Lee e la star R&B Usher. Lee, affettuosamente chiamata la nonna del Juneteenth, ha spinto per anni per far diventare il 19 giugno festa nazionale. Nel 2016, Lee, all’età di 89 anni, ha camminato per circa 1.400 miglia da casa sua a Fort Worth, in Texas, a Washington, D.C., per dare sostegno a questa iniziativa
Una statua per George - Un busto dedicato a George Floyd è stato inaugurato a Brooklyn, proprio nel giorno dedicato in Usa alla fine della schiavitù. Alla cerimonia ha partecipato Terrence Floyd, fratello dell'afroamericano di 46 anni ucciso dalla polizia a Minneapolis il 25 maggio di un anno fa. Il busto, raffigurante il volto di Floyd, realizzato dall'artista Chris Carnabuci, nelle prossime settimane verrà spostato a Union Square, nel cuore di Manhattan
Quello di Brooklyn è soltanto uno dei monumenti dedicati a Floyd che vengono inaugurati in questi giorni negli Stati Uniti. A Newark, New Jersey, da mercoledì all'ingresso della sede del municipio c’è una statua in bronzo che raffigura George Floyd seduto su una panchina: l'immagine sarà esposta almeno un anno, per sottolineare l'importanza dell'afroamericano ucciso lo scorso anno a "Murderapolis"
Dinner with Kamala - La vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, ha invitato tutte le senatrici nella sua residenza per una cena il 15 giugno riportando in auge quelle che erano normali cene bipartisan tenute su base regolare fino alle ultime due tornate elettorali, nel 2016 e nel 2020. Al dinner hanno preso parte 24 senatrici (16 democratiche e otto repubblicane)
Le cene trimestrali tra le senatrici, tradizione avviata dalle ex parlamentari Barbara Mikulski e Kay Hutchinson, si tenevano ogni sei settimane a casa di una senatrice diversa. Da quando Mikulski si è ritirata nel 2017, le cene sono diventate meno regolari. Secondo Politico riunirsi è diventato più difficile perché il numero delle partecipanti è notevolmente aumentato. Quando sono iniziate le cene negli anni '90 c'erano meno donne. Ora le senatrici costituiscono quasi un quarto della camera alta del Congresso, il che rende più difficile l'organizzazione
Obama remembers DACA – “Nel giorno del nono anniversario di DACA, penso a tutti i DREAMers che si sono esposti e hanno raccontato le loro storie. Hanno dato vita ad un movimento che dà il suo meglio per garantire la protezione che si meritano. Sarò sempre ispirato dalle loro battaglie” - Barack Obama ricorda il DACA (Deferred Action for Childhood Arrivals), programma federale governativo creato nel 2012, che dà alle persone portate negli USA illegalmente, come i bambini, il diritto temporaneo di vivere, studiare e lavorare legalmente negli Stati Uniti
Trump in Ohio - Dopo una serie di discorsi ai conservatori repubblicani negli ultimi cinque mesi, l’ex presidente Donald Trump si recherà in Ohio e in Florida nelle prossime due settimane per riprendere gli incontri dal vivo. Trump dovrebbe organizzare il suo primo raduno post-presidenziale nell'area di Cleveland il 26 giugno e, a seguire, un evento a Tampa, in Florida, il 3 luglio, secondo quanto riferito da alcune figure vicine al Tycoon
California is back – Con 40 milioni di vaccini somministrati e uno dei tassi di positività più bassi di tutto il Paese, la California è ufficialmente pronta per la riapertura. È quanto ha comunicato su Twitter il governatore del Golden State Gavin Newsom che ha aggiunto un dettaglio molto importante: se si è vaccinati, la mascherina non è più necessaria. Con un’esortazione: "Vaccinatevi. E godetevi l’aria fresca!". Un incentivo in più per prenotare la somministrazione
Rose Bowl fully open! – Riapre lo stato della California, ma anche alcuni dei principali “luoghi sacri” dello sport – tra cui il Rose Bowl di Pasadena: in occasione dell’inizio della stagione di atletica di UCLA, lo stadio sarà completamente a disposizione, senza alcun limite di presenza. Un ulteriore segnale che la vita, giorno dopo giorno, sta tornando alla normalità
White House for Pride – Anche Joe e Jill Biden celebrano il Pride Month: il corridoio della Casa Bianca si è illuminato con i colori dell’arcobaleno per ricordare l’importanza di quanto accaduto tra il 27 e il 28 giugno 1969. Una notte apparentemente normale, durante la quale la polizia fece irruzione nello Stonewall Inn, bar gay del Greenwich Village di NYC. In quell’occasione i presenti, accusati ingiustamente di indecenza solo per il loro orientamento sessuale, si ribellarono e diedero vita a un movimento di protesta, che portò alla nascita del movimento LGBTQ+
Goodbye, Champ – Joe e Jill Biden hanno annunciato la morte di Champ, uno dei loro due cani. "Siamo rattristati nel riferire che il nostro amato pastore tedesco è morto in pace a casa. È stato il nostro fedele compagno negli ultimi 13 anni ed è stato adorato da tutta la famiglia”, hanno scritto il Presidente e la First Lady in una dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca, conclusa con la frase “Champ ci mancherà sempre”. I Biden hanno un altro pastore tedesco, Major, di 3 anni