Elezioni regionali Francia, crolla l'affluenza. Il partito di Le Pen non sfonda

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La maggior parte dei transalpini diserta le urne. Secondo i dati parziali la destra è in leggero vantaggio, con Socialisti e Verdi che tengono, mentre il Rassemblement National non andrebbe oltre il 19%, quasi dieci punti in meno della destra gollista dei Républicains. Attorno al 10% La République en Marche di Emmanuel Macron, presente nella maggior parte dei casi con alleanze. Il ministro dell'Interno Darmanin: "Livello dell'astensione preoccupante"

Il partito di estrema destra di Marine Le Pen, il Rassemblement National, è in crescita ma non sfonda alle regionali francesi. A livello nazionale, secondo i dati parziali, è in testa la destra gollista di Les Republicains. A sinistra tengono Socialisti e Verdi. Secondo Le Figaro, il Rn non andrebbe oltre il 19%, quasi dieci punti in meno dei Républicains. Il partito di Le Pen perde quasi 10 punti rispetto alle regionali del 2015. Attorno al 10% La République en Marche di Emmanuel Macron, presente nella maggior parte dei casi con alleanze. 

Crollo dell'affluenza

Le elezioni regionali transalpine, test in vista delle presidenziali del prossimo anno, sono state caratterizzate da un crollo dell'affluenza. Alle 17 aveva votato soltanto il 26,72% degli aventi diritto, facendo sprofondare di 16 punti quello che era stato, nel 2015, un dato già negativo alla stessa ora, il 43,01%. Il record negativo fu, nel 2010, del 39,29% alle 17. Il ministro dell'Interno, Gerald Darmanin, su Twitter ha scritto che "il livello dell'astensione è particolarmente preoccupante".

Bene i Républicains, male il partito di Macron

I candidati esponenti di Les Républicains (Lr) o di coalizioni di centrodestra che includono i gollisti sono in vantaggio in sette regioni francesi su 13, secondo i dati provvisori comunicati dai principali istituti transalpini. Candidati di sinistra, socialisti o ecologisti, sono in vantaggio in altre cinque regioni, mentre in Corsica sono in testa gli autonomisti. Pessima performance de La République En Marche, che rischia di restare fuori da alcuni parlamenti regionali e conferma il suo scarso radicamento sul territorio.

Francia elezioni regionali

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Tutti gli occhi sono però puntati su Provenza-Alpi-Costa Azzurra, l'unica regione dove un candidato di estrema destra potrebbe arrivare primo. Il risultato appare ancora assai incerto, con un testa a testa serratissimo tra il lepenista Thierry Mariani e il gollista Renaud Muselier, presidente della regione uscente, che ha avuto il sostegno del partito della maggioranza di governo, La République en Marche.

Confermata Pécresse (Républicains) nella regione di Parigi

Valérie Pécresse, presidente uscente di destra (Républicains) dell'Ile-de-France, la regione di Parigi, è largamente in testa al primo turno delle regionali con il 36,4% dei voti, secondo le prime stime. Staccatissimo il giovane leader dell'estrema destra, Jordan Bardella, con il 13%.

Le Pen: "I nostri elettori non sono andati a votare, chiedo una riscossa"

"I nostri elettori non sono andati a votare, chiedo una riscossa" per il secondo turno: lo ha dichiarato Marine Le Pen, leader del Rassemblement national, i cui risultati sono stati inferiori rispetto alle aspettative. Le Pen ha invitato i propri elettori a "non lasciarsi influenzare dai risultati del primo turno e a mobilitarsi per agguantare la vittoria di cui la Francia ha bisogno".

Leader sinistra radicale chiede commissione d'inchiesta

Il leader della sinistra radicale de La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, ha invece chiesto "una commissione d'inchiesta sulle condizioni in cui si è svolta la consultazione". "E' ora di interrogarsi pubblicamente sulle cause delle tante cose che non hanno funzionato - ha detto Mélenchon - l'ufficio dell'Assemblea nazionale avrà materia per varare una commissione d'inchiesta sulle condizioni in cui si è votato". Fra i problemi registrati, seggi chiusi e aperture in ritardo per mancanza di scrutatori a Marsiglia e nel sud, schede mancanti vicino a Maubeuge, nel nord.

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