Armenia, seggi aperti per le elezioni legislative anticipate

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Il voto per il rinnovo del Parlamento è stato indetto dal premier Nikol Pashinyan per cercare di mettere fine alla crisi politica. Il primo ministro, salito a capo del governo nel 2018 grazie a una rivoluzione pacifica, ha perso consensi dopo la sconfitta militare di Yerevan contro l'Azerbaigian nei sanguinosi combattimenti dello scorso autunno tra armeni e azeri nel Nagorno-Karabakh. Gli esperti prevedono un testa a testa con lo sfidante Robert Kocharyan, ex presidente

In Armenia seggi aperti per le elezioni legislative anticipate. Il voto per il rinnovo del Parlamento è stato indetto dal premier Nikol Pashinyan per cercare di mettere fine alla crisi politica. L'ex giornalista, salito a capo del governo nel 2018 grazie a una rivoluzione pacifica contro le vecchie élite definite corrotte, affronta il suo principale rivale, l'ex presidente Robert Kocharyan, che accusa il suo avversario politico di incompetenza e a cui si contrappone come leader esperto.

Le elezioni a pochi mesi dagli scontri nel Nagorno-Karabakh

Non sono elezioni semplici per il primo ministro Pashinyan e si preannuncia un testa a testa. Dopo la sconfitta militare di Yerevan contro l'Azerbaigian nei sanguinosi combattimenti dello scorso autunno tra armeni e azeri nel Nagorno-Karabakh, infatti, in Armenia si sono registrate proteste per chiedere le dimissioni del capo del governo. Le elezioni arrivano a circa sette mesi dall’accordo di cessate il fuoco, mediato dalla Russia, siglato a novembre tra Armenia e Azerbaigian dopo sei settimane di cruenti scontri nel Nagorno-Karabakh (durante i quali hanno perso la vita migliaia di persone). In base all'intesa, l'Azerbaigian ha mantenuto i territori conquistati e l'Armenia gli ha ceduto anche altre zone del Nagorno-Karabakh e dei territori limitrofi. Sempre sulla base dell'accordo, la Russia ha inviato circa 2mila soldati nel Nagorno-Karabakh per garantire il rispetto della tregua. L'Armenia ha quindi dovuto cedere un territorio sotto il suo controllo per circa trent'anni: una decisione che ha suscitato grandi proteste e richieste di dimissioni di Pashinyan. Di fronte a questa mobilitazione, ma anche a causa di un conflitto con lo stato maggiore, il premier ha deciso di indire elezioni legislative anticipate.

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La sfida tra Pashinyan e Kocharyan

Le elezioni nel piccolo Paese del Caucaso sono viste dagli analisti come un testa a testa tra l'Alleanza Armenia dell'ex presidente Robert Kocharyan e il partito Contratto Civile di Pashinyan, la cui popolarità - appunto - si è ridotta dopo i combattimenti nel Nagorno-Karabakh. Un recente sondaggio del gruppo Mpg, affiliato alla Gallup international association, mostra l'alleanza di Kocharyan in leggero vantaggio con il 28,7% delle intenzioni di voto e il partito di Pashinyan appena indietro, al 25,2%.

Le manifestazioni

Nei giorni scorsi sono scesi in piazza sia i sostenitori del premier sia del suo avversario. Sono circa 20mila i supporter di Pashinyan che hanno preso parte alla sua ultima manifestazione elettorale nella capitale Yerevan. Sventolando bandiere armene, i sostenitori si sono radunati nella piazza centrale della città per il comizio che il premier aveva indetto per "mostrare l'unità del popolo" alla vigilia del voto. Pashinyan è arrivato al potere al culmine di una rivoluzione pacifica nel 2018, grazie alla sua promessa di cacciare le élite corrotte dal governo di questa piccola ex repubblica caucasica sovietica. Il giorno dopo, altre 20mila persone - compresi vari veterani di guerra decorati - si sono radunate nella stessa piazza per il candidato dell'opposizione, l'ex presidente Kocharyan: al potere tra il 1998 e il 2008, annovera tra i suoi amici il leader russo Vladimir Putin.

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