La definizione giuridica di stupro, ai sensi del diritto ceco, richiede la violenza o la minaccia di violenza o un abuso dell'incapacità della vittima a difendersi. Gli attivisti sostengono che questa definizione non sia adeguata e contribuisca al numero limitato di denunce nel Paese
Si stima che ogni anno, nella Repubblica Ceca siano commessi circa 12.000 stupri, ma solo circa 600 di questi sono segnalati. Una frazione di questi - solo 78 casi nel 2019 - si conclude con procedimenti giudiziari riusciti. I dati li rivela Johana Nejedlová, la fondatrice di Konsent, un'organizzazione senza scopo di lucro che si batte contro la violenza sessuale. Konsent, insieme ad Amnesty International e al gruppo senza scopo di lucro per i diritti delle donne Česká ženská (lobby delle donne ceche), chiede ai politici cechi di sostenere un progetto di legge che cambi la definizione di stupro, includendo la mancanza di consenso, invece di criminalizzare solo l'uso della violenza.
L'attuale definizione giuridica
Una delle avvocate delle donne che hanno denunciato violenza ha descritto un caso in cui, nonostante le prove includessero un sms che diceva "scusa se ti ho violentata", il tribunale ha assolto l'assalitore perché ha scoperto che non aveva usato violenza fisica contro la vittima, che non poteva a sua volta definirsi "indifesa". "Ciò che la legge non riconosce - spiegano le attiviste - è la possibilità di essere indifese perché sotto l'effetto di sostanze stupefacenti o alcoliche o all'impotenza appresa o alla dipendenza psicologica dall'autore".
Nessun crimine
La ristretta portata della legge ha alimentato atteggiamenti per cui il sesso non consensuale non è viene vissuto come un crimine. Secondo una relazione della Commissione europea del 2016 sulla violenza di genere, quasi un quarto delle persone nella Repubblica ceca ritiene che costringere un partner a fare sesso non sia contro la legge. Secondo Nejedlová, circa il 90 per cento degli stupri nella Repubblica ceca sono commessi da partner o familiari.