Operazione dell'Interpol contro app usata dalla malavita: centinaia di arresti nel mondo

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Grazie all’applicazione AN0M, che numerosi criminali usavano per comunicare tra loro ma che era in realtà sotto il monitoraggio delle forze dell’ordine, è stato possibile arrestare centinaia di persone tra Europa, Stati Uniti e Oceania. L’operazione è durata tre anni: migliaia le comunicazioni crittografate intercettate

Centinaia di persone sono state arrestate in diverse parti del mondo in una massiccia operazione contro la criminalità organizzata, coordinata dall’Interpol, grazie all'infiltrazione delle forze dell’ordine in un'app utilizzata per scambiare messaggi in codice tra criminali. L'operazione è stata eseguita in numerosi Paesi di Europa, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda ed è riuscita a decodificare in tempo reale e per tre anni migliaia di comunicazioni crittografate all'interno di reti criminali di ogni tipo. Le autorità sono state in grado di leggere fino a 25 milioni di messaggi in tempo reale e scoprire 21 complotti per commettere omicidi. Sono state sequestrate più di tre tonnellate di droga e 35 milioni di dollari in contanti.

Controllata la app AN0M

La polizia neozelandese ha descritto l'operazione come "la più sofisticata al mondo contro la criminalità organizzata che sia stata condotta fino a oggi dalla polizia". Questa massiccia intercettazione di messaggi è stata resa possibile da un'applicazione chiamata “AN0M”, che i criminali di tutto il mondo usavano per comunicare in modo criptato ma che in realtà era controllata dall'Fbi, la polizia federale americana. Questi messaggi riguardavano in particolare progetti di assassinio e traffico di droga e armi, ha affermato la polizia australiana che ha arrestato 224 persone in tutte le parti del Paese, tra cui esponenti della criminalità organizzata e membri di gang di motociclisti. E altre "centinaia di persone sono state arrestate" fuori dall'Australia, ha aggiunto la stessa fonte. La polizia neozelandese ha annunciato l'arresto di 35 persone, tra traffico di droga e riciclaggio di denaro sporco.

I dettagli dell’operazione

L'applicazione AN0M era stata installata sui telefoni cellulari che, privi di ogni altra funzionalità, venivano scambiati al mercato nero. Un telefono di questo tipo può comunicare solo con un altro telefono contenente l'applicazione. "Un criminale doveva conoscere un altro criminale per ottenere questo materiale", ha spiegato la polizia australiana. "I dispositivi sono circolati e la loro popolarità è cresciuta tra i criminali, che avevano fiducia nella legittimità dell'applicazione perché le principali figure della criminalità organizzata ne garantivano l'integrità", ha aggiunto. "Questi influencer criminali hanno messo la polizia federale australiana nelle tasche di centinaia di sospetti trasgressori", ha dichiarato il capo della polizia australiana Reece Kershaw nella dichiarazione. "Fondamentalmente, si sono ammanettati l'un l'altro abbracciando e fidandosi di AN0M e comunicando apertamente con esso, non sapendo che li stavamo ascoltando tutto il tempo", ha aggiunto. L'operazione è stata denominata in codice 'Ironside' in Australia e 'Trojan Shield' in tutto il mondo.

Arresti in tutto il mondo

L'operazione Ironside ha permesso di incriminare uomini legati ai cartelli della droga sudamericani, alle triadi asiatiche e alle organizzazioni criminali mediorientali ed europee. Decine di membri delle bande di motociclisti Comanchero e Lone Wolf sono stati arrestati. Secondo la polizia, l'idea di utilizzare un'app crittografata è venuta a un paio di agenti dell'FBI nel 2018, "davanti a un paio di birre”. A diffonderla nel mondo criminale è stato il trafficante di droga australiano latitante Hakan Ayik al quale era stata data da agenti sotto copertura. Ayik, 42 anni, ha consigliato l'app ai criminali associati che avrebbero acquistato uno smartphone su cui era stato preinstallato AN0M sul mercato nero, consentendo loro di inviare messaggi crittografati e di registrare video. La polizia ha affermato che in alcuni casi ci sono voluti mesi per stabilire da chi fosse utilizzato uno specifico dispositivo. Più di 11.000 persone utilizzavano dispositivi AN0M in tutto il mondo, e 1.650 in Australia con la metà delle attività criminali rilevate sull'app concentrata nel Nuovo Galles del Sud.

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