Il 25 giugno è attesa la sentenza contro Derek Chauvin, il poliziotto bianco che il 20 aprile scorso è stato dichiarato da una giuria colpevole dell'omicidio del 46enne afroamericano a Minneapolis. L’accusa ha ora chiesto una pena doppia rispetto al massimo di 15 anni raccomandati dalla normativa statale, mentre la difesa ha chiesto la libertà vigilata o una pena minima definendo l’azione dell’agente "un errore in buona fede"
Il 25 giugno è attesa la sentenza contro Derek Chauvin, il poliziotto bianco che il 20 aprile scorso è stato dichiarato da una giuria colpevole dell'omicidio del 46enne afroamericano George Floyd a Minneapolis. L’accusa ha ora chiesto una condanna a 30 anni, mentre la difesa ha chiesto la libertà vigilata o una pena minima.
Le richieste di accusa e difesa
La richiesta dell’accusa, 30 anni, è una pena doppia rispetto al massimo di 15 anni raccomandati dalla normativa statale. La difesa, invece, ha chiesto la libertà vigilata o una pena minima definendo l'azione dell'agente, che tenne premuto il suo ginocchio sul collo di Floyd per oltre 9 minuti, come "un errore in buona fede”. “Non era consapevole che stava commettendo un crimine, pensava che stava semplicemente facendo il suo dovere", ha aggiunto.
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A Minneapolis riapre l’incrocio dove Floyd fu ucciso
Intanto, la città di Minneapolis ha cominciato a riaprire l'intersezione dove George Floyd è stato ucciso oltre un anno fa. Si tratta di un luogo diventato un simbolo delle divisioni causate dal razzismo e dall'oppressione degli afroamericani negli Usa, con murales, un giardino e altre installazioni. Ma anche un posto a rischio violenza, dove la polizia non è benvenuta: gli spari sono frequenti, specialmente di notte, e in un anno hanno causato decine di morti e feriti nell'area. I dipendenti del municipio hanno rimosso le barriere di cemento che bloccavano l'incrocio e hanno messo dei segnali per creare una rotatoria intorno a una statua con un pugno alzato al centro di quella che è stata ribattezzata “George Floyd Square".
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La morte di George Floyd
George Floyd è stato ucciso il 25 maggio 2020. Dopo essere stato fermato da quattro agenti di polizia, chiamati da un negoziante per un presunto utilizzo di una banconota falsa, il 46enne venne immobilizzato a terra e soffocato da un agente che gli tenne il ginocchio sul collo per oltre 9 minuti, mentre l’uomo si lamentava dicendo: "Non riesco a respirare". Il video dell’arresto ha sconvolto gli Usa e le proteste, da quelle pacifiche alla vera e propria guerriglia urbana, hanno coinvolto numerose città statunitensi e non solo. La morte di Floyd ha poi innescato l’esplosione su scala globale del movimento Black Lives Matter e un dibattito sul razzismo e la violenza delle forze dell’ordine statunitensi. Per la morte di Floyd, l'agente Derek Chauvin è stato ritenuto colpevole di omicidio preterintenzionale di secondo grado, omicidio colposo e omicidio di terzo grado.