Conflitto Israele-Hamas: razzi verso aeroporto di Tel Aviv, raid sulla Striscia di Gaza

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Sono 1.050 i razzi e colpi di mortaio lanciati dalla Striscia contro Israele, ha fatto sapere un portavoce militare. A Tel Aviv la popolazione si è rifugiata nelle stanze protette. Il ministro della Difesa israeliano Gantz: operazioni militari a Gaza continueranno "fino a quando sarà necessario". Esercito israeliano: "Eliminati alti comandanti di Hamas". Disordini sulla Spianata delle Moschee. Oggi previsto un vertice urgente del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Usa mandano un inviato per la de-escalation

Continua l'escalation di attacchi tra Israele e Hamas. Il movimento islamista e la Jihad palestinese hanno lanciato centinaia di razzi su Tel Aviv e altre città israeliane, mentre lo Stato ebraico risponde con raid aerei sulla Striscia di Gaza. Decine i morti, compreso un bambino israeliano di 6 anni colpito dalla scheggia di un razzo a Sderot. In una terza salva di razzi sparati da Gaza, Hamas ha cercato di colpire l'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv: lo riferisce Haaretz. Poi, l'ala militare di Hamas, Brigate Ezzedin al-Kassam, ha affermato sul proprio sito di aver lanciato anche 15 razzi in direzione di Dimona, dove si trova la centrale nucleare israeliana. Da Israele riferiscono che sirene di allarme sono risuonate nella zona di Beer Sheva, che dista circa 50 chilometri. Gran parte delle scuole del Paese saranno chiuse per una settimana. Oggi, 12 maggio, previsto un vertice urgente del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Intanto gli Usa annunciano che manderanno un inviato per per incontrare le parti e cercare una de-escalation delle violenze.

Israele: 1.050 razzi lanciati da Gaza, l'85% intercettato

Sono 1.050 i razzi e colpi di mortaio lanciati dalla Striscia contro Israele. Lo ha detto il portavoce militare, spiegando che l'85% è stato intercettato mentre circa 200 sono esplosi all'interno della Striscia. In risposta, l'esercito ha compiuto oltre 500 attacchi contro obiettivi terroristici di Hamas e Jihad nella Striscia, tra cui un palazzo di dieci piani nel pieno centro di Gaza City, già attaccato nel 2014 perché secondo Israele al suo interno operano elementi legati alle milizie locali. 

Esercito Israeliano: eliminati alti comandanti Hamas 

Inoltre, alti comandanti di Hamas sono stati "simultaneamente eliminati a Gaza e Khan Yunis" nel Nord della Striscia, come hanno annunciato l'esercito e il servizio di sicurezza interno di Israele al termine di un'"operazione complessa e prima nel suo genere". "I comandanti - hanno spiegato - sono uomini chiave dello 'Staff generale' di Hamas e considerati vicini al capo dell'ala militare dell'organizzazione Mohammed Deif". Il bilancio aggiornato dei palestinesi rimasti uccisi a Gaza, intanto, è di 53 persone, compresi 14 bambini e minori, e tre donne secondo quanto reso noto dal ministero della Sanità di Hamas. Il numero complessivo dei feriti è di almeno 320 persone.

Mask-clad Palestinians, unable to reach the Al-Aqsa mosque compound amidst strengthened restriction due to the coronavirus, perform Friday prayers at the Mount of Olives overlooking the compound in the Old City of Jerusalem, on January 22, 2021. (Photo by AHMAD GHARABLI / AFP)

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Scuole chiuse per una settimana 

A Tel Aviv e nelle località vicine le sirene di allarme sono risuonate verso le 6 locali (le 5 in Italia), costringendo la popolazione a correre nelle stanze protette. Altri attacchi sono stati segnalati nel Sud di Israele. Il Comando interno dell'esercito ha deciso che le scuole del centro e del sud di Israele saranno chiuse per l'intera settimana a causa dei razzi da Gaza. Un milione circa di bambini resteranno così a casa. Inoltre in quelle stesse zone le attività commerciali possono restare aperte solo se hanno pronto accesso ai rifugi. Secondo le disposizioni militari, gli assembramenti di persone nelle zone indicate non possono superare le 10 persone all'esterno e 100 all'interno. Il traffico ferroviario verso Ashkelon e il sud di Israele è interrotto. Nel corso di uno degli attacchi di razzi da Gaza su Israele una donna è morta di infarto. Secondo la radio militare la donna, residente a Rishon le-Zion (a sud di Tel Aviv), si è sentita male nell'apprendere che una sua amica era morta nel primo attacco di Hamas contro la città ed è deceduta in ospedale. Poco prima a Lod erano rimasti uccisi anche due arabi, un padre e una figlia.

Gantz: operazioni a Gaza "fino a quando necessario"

Le operazioni militari a Gaza continueranno "fino a quando sarà necessario". Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz, aggiungendo che Israele non è pronto a un "cessate il fuoco". Ad ora "non c'è una data per la fine delle operazioni", che proseguiranno fino a che "non sarà riportata la calma", ha spiegato.

Bennett e Lapid contro Netanyahu

Intanto Naftali Bennett e Yair Lapid, i leader in procinto di formare il nuovo governo in Israele, hanno attaccato duramente il premier Benyamin Netanyahu. "Non saranno Hamas o i disordini di Lod - ha denunciato Lapid - a dirigere la nostra vita. Continuiamo a formare un governo. Gli eventi dell'ultima settimana, dal Monte Meron a Sheikh Jarrah, da Gaza ad Akko, non possono essere una scusa per lasciare a loro posto Netanyahu e il suo governo. Sono la ragione per la quale vanno sostituiti il più presto possibile", ha detto.

Disordini sulla Spianata delle Moschee

Nuovi disordini si sono verificati stamattina sulla Spianata delle Moschee di Gerusalemme, nel corso delle preghiere del mattino. Lo ha riferito la televisione pubblica israeliana secondo cui sette palestinesi sono stati arrestati dalla polizia dopo un fitta sassaiola contro gli agenti. Questi incidenti si sono verificati alla vigilia dell'Id el-Fitr, la festa che conclude il digiuno del Ramadan. In Cisgiordania intanto l'esercito israeliano sta arrestando nelle ultime ore dirigenti locali di Hamas. Retate sono avvenute, secondo i media, a Jenin e a Tubas nel tentativo israeliano di impedire che le violenze palestinesi si estendano anche alla Cisgiordania. Un ragazzo di 16 anni è stato colpito a morte da soldati israeliani proprio durante gli incidenti avvenuti a Tubas, secondo quanto afferma l'agenzia di stampa palestinese Wafa. L'esercito israeliano non ha ancora commentato l'episodio. 

Israele dichiara stato d'emergenza e coprifuoco a Lod

Le autorità israeliane hanno proclamato lo stato d'emergenza nella città di Lod. In un comunicato il premier Benjamin Netanyahu ha fatto sapere che la misura è stata decisa dopo i disordini, scatenati dalla minoranza araba, che sono costati la vita ad un arabo di cittadinanza israeliana. Le tensioni di questi giorni si sono avvertire in modo particolare a Lod, che si trova al centro di Israele e ha una popolazione di 47.000 ebrei e 23.000 palestinesi. La polizia locale punta l'indice su "alcuni residenti arabi" che si sarebbero resi responsabili di "rivolte di ampia portata che hanno messo a repentaglio la vita degli abitanti". E con un provvedimento senza precedenti in territorio israeliano, la polizia ha annunciato alla popolazione di Lod (a est di Tel Aviv) che stanotte imporrà un coprifuoco totale dalle ore 20 (le 19 in Italia) alle 4 di domani.

Germania con Israele: ha il diritto di difendersi

Il governo tedesco "condanna" gli attacchi con i razzi contro le città israeliane. Lo ha detto il portavoce Steffen Seibert in conferenza stampa a Berlino. "Israele ha diritto di difendersi da questi attacchi", ha aggiunto, affermando che questa "violenza non ha giustificazione" e che colpisce fra l'altro cittadini ebrei come musulmani. Seibert ha definito quelli in corso da due giorni "attacchi terroristici". Stessa posizione è stata espressa nella serata italiana dal presidente americano Joe Biden, che ha aggiunto di avere avuto un colloquio telefonico col premier israeliano Benjamin Netanyahu auspicando che le violenze finiscano il prima possibile.

Ue: "Sgomento per i morti e feriti civili"

"La grave escalation in Israele e nei Territori palestinesi occupati, compreso il forte aumento della violenza dentro e intorno a Gaza, deve cessare". Così l'Alto rappresentante della Ue, Josep Borrell, in una dichiarazione. "L'Ue è sgomenta per il gran numero di morti e feriti civili, compresi i bambini. La priorità deve essere proteggere i civili. Tutti gli sforzi dovrebbero essere diretti a evitare vittime civili e sostenere" la distensione.

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