Confermata la decisione presa dal social network il 7 gennaio 2021 di limitare l'accesso all'ex presidente degli Stati Uniti alla pubblicazione di contenuti sulla sua pagina. Sospeso anche il suo account Instagram. Nella nota si specifica però che "è inappropriato imporre una sospensione 'indefinita'". L'ira del tycoon: "I social pagheranno un prezzo politico"
Ancora niente Facebook per Donald Trump. Il comitato di supervisione del social network fondato da Mark Zuckerberg ha deciso di confermare il bando all'ex presidente degli Stati Uniti dalla piattaforma. Il Facebook Oversight Board è un gruppo esterno di esperti indipendenti creato per riesaminare le scelte più spinose della policy di Facebook.
La decisione riguarda anche Instagram
Trump era stato bandito "a tempo indefinito" quattro mesi fa per aver incitato i suoi fan ad assaltare il Congresso e per averli poi difesi come "patrioti". Il comitato ha stabilito che la decisione di sospendere l'ex presidente debba essere riesaminata tra sei mesi. La decisione riguarda anche Instagram, controllata da Facebook. Trump aveva almeno 60 milioni di follower su entrambe le piattaforme. Per l'ex presidente si tratta di un brutto colpo, anche se da ieri ha lanciato una sua piattaforma.

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Il comitato: non è ammissibile un bando per un periodo indefinito
Il comitato di sorveglianza ha fatto sapere tramite un comunicato di aver confermato "la decisione presa da Facebook il 7 gennaio 2021 di limitare l'accesso dell'allora presidente Donald Trump alla pubblicazione di contenuti sulla sua pagina Facebook e sul suo account Instagram ma è inappropriato per Facebook imporre una sospensione 'indefinita'". La nota specifica anche che "non è ammissibile per Facebook tenere un utente fuori dalla piattaforma per un periodo indefinito senza alcun criterio su quando o se il suo account debba essere ripristinato".

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Trump: "I social una vergogna assoluta, pagheranno"
Dopo che il comitato dei supervisori ha confermato la sua sospensione dalla piattaforma, Donald Trump ha accusato i social, denunciando in un comunicato non solo Facebook, ma anche Twitter e Google. Per l'ex inquilino della Casa Bianca si tratta di "una vergogna e un imbarazzo assoluti". Poi ha aggiunto: "I corrotti social media devono pagare un prezzo politico". "Hanno rimosso la libertà di espressione al presidente degli Stati Uniti perché dei pazzi della sinistra radicale hanno paura della verità, ma la verità uscirà in ogni caso, più grande e più forte che mai", ha proseguito Trump, riferendosi alle sue accuse - poi risultate infondate - di brogli elettorali.
