Sarebbero circa cinquanta le vittime del naufragio al largo della costa libica. La Guardia Costiera di Tripoli: potrebbe trattarsi di un'informazione errata.
Secondo la Mezzaluna Rossa libica ci sarebbe stato un nuovo naufragio, avvenuto al largo della città libica di Zawiya. Le prime informazioni parlavano di almeno undici morti, i cui corpi erano stati recuperati subito dopo il ribaltamento del gommone su cui viaggiavano. Ahmed Makhlouf, capo del dipartimento immigrazione della Mezzaluna Rossa libica, ha poi sostenuto che sono stati recuperati circa cinquanta corpi. Ma il portavoce della Guardia costiera libica, l'ammiraglio Masoud Ibrahim, ha sottolineato di non avere alcuna informazione riguardo al naufragio. Secondo Ibrahim, potrebbe trattarsi di un'informazione errata.
La denuncia dell'Unhcr
Solo ieri sera 97 persone, che erano alla deriva da almeno dodici ore in mare, erano state intercettate dalla Guardia costiera libica e riportate indietro, dopo che le Ong avevano chiesto l'intervento di mercantili che erano stati inviati sul posto, non ritendendo la Libia un "porto sicuro". Secondo Tarik Argaz, portavoce dell'Unhcr in Libia, sono oltre 700 i migranti riportati in Libia negli ultimi giorni, "solo per finire in detenzione arbitraria". "E' necessario - ha aggiunto Argaz - fornire urgentemente vie legali per uscire dalla Libia per evitare che accadano tragici incidenti in mare e per frenare il traffico di esseri umani". Carlotta Sami, portavoce dell'Unhcr, ricorda che fra queste 700 persone ci sono "anche bambini molto piccoli e persone che hanno bisogno di assistenza. La Libia non è un porto sicuro".