
Sguardi enigmatici, ombre, una realtà toccata dalla violenza e dalla nostalgia per i santi Sufi dove tradizione e dolore si incontrano. Il reporter genovese ha viaggiato per anni nel territorio conteso tra India e Pakistan, prima di pubblicare un libro dedicato alla lotta per l'"Azadi", la libertà, trovandola nello sguardo sconcertante dei bambini.
Foto e intervista per Lo Spunto Fotografico
di Chiara Piotto

“She only said: The monsoons never cross the mountains into Kashmir”. Colpisce che un reportage così crudo prenda il nome da una poesia. Una poesia di un autore kashmiro-americano che parla di terra, incenso e amori proibiti, mentre le immagini descrivono la lotta per l’indipendenza in una delle zone più militarizzate al mondo

Il fotografo Camillo Pasquarelli ha intitolato il progetto “Monsoons never cross the mountains”, titolo del libro pubblicato a dicembre 2020 da Witty Books. Per anni ha viaggiato in Kashmir, dopo una prima visita casuale nel corso di un viaggio, per documentare la storia di quel territorio conteso tra India e Pakistan fin dal 1947, dopo l’indipendenza dall’Impero britannico. Le proteste di parte della cittadinanza contro l’amministrazione indiana sono state numerose e spesso violente
Il sito di Camillo Pasquarelli
“Azadi” è la parola in urdu che significa "libertà", divenuta slogan del separatismo kashmiro. “La sistematica violazione dei diritti umani perpetrata dalle forze di sicurezza indiane ha riempito i cuori degli uomini e delle donne del Kashmir di disillusione, risentimento e dolore”, racconta il fotografo

“È un dolore collettivo che spinge verso pratiche religiose peculiari, in una disperata ricerca di tregua: la venerazione di chi ha sacrificato la propria vita per l’azadi diventa la prosecuzione del culto popolare dei santi sufi deceduti”

Protagonisti del reportage, i bambini del Kashmir, “coinvolti in un ciclo di lotta e dolore fin dall'inizio della loro vita”, dice il fotografo: “Attraverso il loro sguardo sono riuscito a creare un panorama emotivo dove le cose non vengono osservate in maniera razionale, ma vissute con un insieme di sensazioni di disorientamento e mistero”

I soggetti sono in alcuni casi amici o conoscenti, in altri persone incontrate nel corso dei diversi viaggi nel territorio. Senza il supporto di un fixer, spiega Pasquarelli, per mantenere una vicinanza più autentica con le storie ed evitare di attrarre l’attenzione delle forze di polizia

Le foto in bianco e nero si alternano, nel libro, alle cartoline che ritraggono i santi Sufi deceduti, vendute dagli ambulanti per strada. “Il Kashmir è una regione di fede musulmana, il Sufismo è un credo mistico islamico molto praticato e diffuso. Durante i miei viaggi ho raccolto molti di quei santini, che mi ricordano i ritratti di Padre Pio che molti italiani tengono nel portafoglio”

L’intento del progetto, e del libro pubblicato, è diffondere consapevolezza tra i Paesi occidentali sulla lotta in corso nel Kashmir. Ma è anche quello di mettere in discussione gli strumenti del reportage fotogiornalistico classico: “Ho evitato le immagini standard dei soldati indiani e degli scontri in città, cercando di dare una lettura più emotiva e intima del problema”

Camillo Pasquarelli è un fotografo freelance nato a Genova nel 1988. Quello sul Kashmir è il suo ultimo progetto a lungo termine. Selezionato tra i 20 artisti del FOAM Talent 2020 e tra i 4 fotografi dell’European program Futures Photography, i suoi lavori hanno ricevuto premi internazionali e sono stati esposti in tutto il mondo
Il sito di Camillo Pasquarelli
Ora che il lavoro sul Kashmir si è concluso, "sto lavorando ad un progetto sul Tevere", ci racconta, "un viaggio dalla sorgente alla foce come spunto di riflessione sul paesaggio come simbolo dell'interazione tra passato e presente e delle problematiche ambientali e sociali. Inoltre sto preparando un progetto negli Stati Uniti sulla memoria contesa di Cristoforo Colombo all'interno della comunità italo americana e di quella dei nativi".

Lo Spunto Fotografico è la rubrica che unisce fotografia e informazione, curata da Chiara Piotto su Sky tg24. Selezioniamo progetti legati a temi di attualità e intervistiamo le voci emergenti o affermate tra le più interessanti del panorama internazionale. #LoSpuntoFotografico è anche su Instagram sull’account @skytg24
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