Usa, Biden riconosce il genocidio degli armeni. Ira della Turchia: "Non prendiamo lezioni"

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Nel giorno in cui si ricordano le vittime delle uccisioni di massa perpetrate dai turchi ottomani durante la prima guerra mondiale, il presidente statunitense ha dichiarato che riconoscere il genocidio armeno vuol dire "confermare la storia", e "non incolpare" la Turchia. "Ma vogliamo che questo non accada mai più”, ha sostenuto. "La Turchia non ha lezioni da prendere da nessuno sulla propria storia”, ha prontamente replicato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu

Il presidente statunitense Joe Biden ha riconosciuto ufficialmente il genocidio armeno in una dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca, spiegando che vuol dire "confermare la storia", e "non incolpare" la Turchia. "Ma vogliamo che questo non accada mai più”, ha sostenuto. "La Turchia non ha lezioni da prendere da nessuno sulla propria storia”, ha prontamente replicato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu. In proposito il presidente turco Erdogan ha denunciato "la politicizzazione da parte di terzi" del dibattito sul genocidio in un messaggio rivolto al patriarca armeno a Istanbul. "È un passo potente”, lo ha invece definito il primo ministro armeno Nikol Pashinyan.

La reazione della Turchia

La Turchia "respinge e denuncia con la massima fermezza" la dichiarazione con la quale il presidente Usa Joe Biden ha riconosciuto come "genocidio" la strage di armeni compiuta dagli Ottomani nel 1915. Lo ha detto il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu secondo quanto riporta l’agenzia Anadolu. "Rifiutiamo completamente questa dichiarazione basata esclusivamente sul populismo. La Turchia non ha niente da imparare da nessuno sul proprio passato; la natura degli eventi avvenuti nel 1915 non cambia in linea con le motivazioni dei politici o con considerazioni politiche", ha detto Cavusoglu.

Ambasciatore armeno in Usa: "Da Biden forte messaggio"

"Finalmente il presidente americano chiama le cose col loro vero nome e lancia un forte messaggio in difesa dei diritti umani", ha detto l'ambasciatore armeno negli Stati Uniti, Varuzhan Nersesyan. "Quello del presidente Biden è un atto di grande leadership morale contro una lunga storia di negazionismo", aggiunge il diplomatico intervistato dalla Cnn, sottolineando come "il genocidio armeno non è solo una vicenda del passato o che riguarda solo il popolo armeno, ma è una questione che riguarda tutti, per evitare nuovi genocidi nel futuro”.

Migliaia di armeni a Yerevan commemorano il genocidio

Migliaia di armeni si sono radunati oggi per ricordare le uccisioni di massa subite da parte dei turchi ottomani durante la prima guerra mondiale. La mossa storica di Biden - mai nessun presidente americano l'aveva fatto - rischia di infiammare ulteriormente le tensioni di Washington con la Turchia, alleata sotto l'ombrello della Nato. Gli armeni hanno cercato a lungo di far riconoscere a livello internazionale come genocidio l'uccisione di 1,5 milioni di persone durante il crollo dell'Impero Ottomano. Finora, almeno 29 Paesi - tra cui Russia e Francia - hanno riconosciuto le atrocità come genocidio, nonostante una feroce opposizione della Turchia. Yerevan ha anche chiesto un risarcimento finanziario ad Ankara e il ripristino dei diritti di proprietà per i discendenti di coloro che furono uccisi nei massacri del 1915-1918. La Turchia nega la natura genocida degli omicidi, sostenendo che da 300.000 a 500.000 armeni e almeno altrettanti turchi morirono in conflitti civili quando gli armeni si ribellarono contro i loro governanti ottomani e si schierarono con l'invasione delle truppe russe.

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