Le esequie sono diventate anche l'occasione per lanciare un nuovo appello per una riforma della polizia americana. A officiare la funzione il reverendo Al Sharpton, noto difensore dei diritti civili negli Stati Uniti
Circa 600 persone hanno partecipato, ieri sera, ai funerali del giovane afroamericano Daunte Wright, morto per mano di un agente a Minneapolis. Le esequie sono diventate anche l'occasione per lanciare un nuovo appello per una riforma della polizia americana. Il
reverendo Al Sharpton, un noto difensore dei diritti civili negli Stati Uniti, che officiava la funzione funebre , ha detto he la morte di Wright come quella di George Floyd, uccisi dalla polizia del Minnesota, "porterà un cambiamento nazionale".
L'appello per una riforma della polizia
"A nome di Daunte, faremo passare la 'George Floyd Police Justice Law' come legge federale", ha tuonato Sharpton. All'appello del reverendo si sono aggiunte altre voci, come quelle della senatrice del Minnesota, Amy Klobuchar, e dell'avvocato della famiglia, Ben Crump, lo stesso che ha difeso i parenti di Floyd nel processo contro l'ex agente di polizia Derek Chauvin, giudicato colpevole questa settimana di omicidio colposo per la morte dell'afroamericano 46enne nel maggio 2020. "E' tempo che Washington compia progressi sulla necessaria riforma della polizia e vari il 'George Floyd Police Justice Act'. Dobbiamo rendere la polizia più responsabile", ha detto Klobuchar, che sedeva accanto al governatore del Minnesota, Tim Walz, durante il funerale del ragazzo in una chiesa storica per la comunità afroamericana di Minneapolis.
Il caso di Daunte Wright
Wright, 20 anni, è morto l'11 aprile dopo che l'agente Kim Potter - secondo la versione ufficiale - ha scambiato la sua pistola per un taser e ha sparata a bruciapelo al ragazzo durante un controllo. L'accaduto ha riacceso la rabbia della comunità locale, già ferita dall'omicidio di Floyd diventato simbolo del movimento Black Lives Matter.