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Minneapolis, poliziotta affronta oggi il processo. In Maryland ucciso un minorenne

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È stata scarcerata con una cauzione da 100mila dollari Kim Potter, l’agente che in Minnesota ha ucciso un afroamericano, rischia fino a 40 anni di carcere

Ha scambiato la pistola con il taser. Questa la versione fornita da Kim Potter, per giustificare l’omicidio di Daunte Wright, un ragazzo nero di 20 anni. Il fatto è avvenuto in un sobborgo poco distante dalla capitale del Minnesota, Brooklyn Center. L’agente, accusata di omicidio, oggi ha lasciato il carcere dopo aver pagato una cauzione di 100mila dollari.

Rischia una pena di 40 anni

Incriminata per omicidio di secondo grado, la 48enne comparirà oggi al processo via zoom e rischia fino a 40 anni di carcere. Il sindaco di Brooklyn Center intanto ha prorogato il coprifuoco, dopo tre notti consecutive di scontri tra manifestanti e polizia. Le forze dell'ordine avevano già eretto barriere di cemento e recinzioni metalliche per proteggere la casa dell'agente, con alcuni uomini di pattuglia a sorvegliare lo stabile, mentre la poliziotta, per precauzione, non era in casa. 

L'incriminazione per omicidio colposo di secondo grado in Minnesota scatta quando le autorità ritengono che la morte sia stata provocata da “una negligenza colpevole da parte di una persona che ha creato un rischio irragionevole o ha in modo cosciente intrapreso azioni che hanno provocato la morte o gravi danni ad un'altra persona”.

Ancora violenze della polizia contro gli afroamericani

Questo episodio, l’ennesimo che dimostra la violenza delle forze dell’ordine americane, soprattutto nei confronti delle minoranze, ha provocato un terremoto nelle forze dell'ordine a Minneapolis. L’agente Potter, responsabile dell’omicidio, si è dimessa con effetto immediato. Si è dimesso anche il capo della polizia del dipartimento di Brooklyn Center, quello a cui apparteneva la poliziotta. Ad aggravare il clima, anche la ricostruzione secondo cui Daunte Wright sarebbe stato fatto scendere dalla sua auto perché gli agenti gli contestavano un deodorante a forma di alberello appeso allo specchietto retrovisore. Ora, dopo la scarcerazione dell’agente Potter, si teme che le violenze possano degenerare.

Ucciso minorenne in Maryland

Intanto giunge la notizia della morte di un altro afroamericano, avvenuta in Maryland. Più controverse le circostanze in cui sarebbe avvenuto l’episodio, che vede come vittima un minorenne: avrebbe infatti brandito un’arma giocattolo verso gli agenti di polizia. Ma – come sempre - la verità è tutta da ricostruire.

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