Israele, Netanyahu a processo a Gerusalemme: "Potere scorretto della magistratura"

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Le accuse, che il leader israeliano ha sempre respinto, riguardano corruzione, frode e abuso di potere in tre distinte inchieste giudiziarie. Pm: "Un caso grave di corruzione di regime". Il premier: "Sono oggetto di una caccia grossa lanciata contro di me". Intanto il presidente Reuven Rivlin ha avviato le consultazioni serrate con i partiti per la formazione del nuovo governo dopo l'incerto risultato elettorale

È ripreso il processo a carico del premier Benjamin Netanyahu. Il leader israeliano è arrivato questa mattina nella sede della Corte distrettuale di Gerusalemme. Le accuse - da lui sempre respinte - riguardano corruzione, frode e abuso di potere in tre distinte inchieste giudiziarie. "Un caso grave di corruzione di regime", in cui il "primo sospettato è il premier di Israele che ha usato il suo grande potere in maniera proibita", l'atto di accusa della Procuratrice Liat Ben Ari. "A fare un uso scorretto del potere è stata la magistratura", ha detto Netanyahu. A pochi chilometri di distanza il presidente Reuven Rivlin era impegnato in consultazioni serrate con i partiti per la formazione del nuovo governo. In una situazione politica di totale stallo dopo l'incerto risultato elettorale.

Netanyahu: "È una caccia all'uomo"

Al termine della udienza il premier ha comunque sferrato un attacco durissimo contro la magistratura accusandola - non per la prima volta - di aver ingaggiato nei suoi confronti "una vera caccia all'uomo". L'ha anche accusata di "aver cercato di abbattere un premier forte di Destra, di aver tentato un colpo di mano istituzionale". Il premier ha accusato Ben Ari di aver sottratto documenti che andavano a suo favore e di aver intimidito testi "fino a spaccare intere famiglie". "Nei mie confronti - ha esclamato - hanno inventato infrazioni che non esistono nelle nostre leggi". Il premier ha assicurato che comunque non si arrenderà perchè, ha spiegato, "sono sospinto dalla mia missione storica".

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Le accuse mosse dalla procuratrice

L'udienza si è aperta con una dissertazione della avvocatessa della pubblica accusa Liat Ben Ari, che da mesi vive protetta da una scorta perchè oggetto di minacce gravi. Ben Ari ha accusato fra l'altro Netanyahu di aver fatto ricorso ad un "uso illegittimo" dei suoi poteri di premier pilotando a propria discrezione il sito di informazione Walla ed i suoi contenuti "e collegando il tutto alla sua capacità di influenzare decisioni a beneficio degli interessi" dei proprietari. In seguito l'ex direttore di Walla Ilan Yeshuà ha descritto la fiumana di richieste che, ha affermato, provenivano in redazione dall'entourage del premier. "Da noi - ha affermato - egli era soprannominato Kim": un riferimento al presidente autoritario della Corea del Nord.

Rivlin avvia le consultazioni

In questa situazione ribollente Rivlin ha chiesto ai rappresentanti dei partiti di indicargli quale dei deputati abbia le migliori chances di formare il nuovo governo alla luce del pareggio sostanziale fra i sostenitori di Netanyahu ed i suoi oppositori seguito alle elezioni del 23 marzo. Nessuno dei due blocchi principali ha la maggioranza di 61 seggi necessaria per creare un governo. Rivlin ha avvisato che oltre al calcolo matematico dei seggi a disposizione dell'eventuale candidato egli potrebbe anche soppesare questioni di "carattere morale": un implicito riferimento al processo a Netanyahu.

Netanyahu ha il sostegno di almeno 52 dei 120 deputati

In serata, a consultazioni quasi concluse, Netanyahu ha comunque appreso con soddisfazione di avere il sostegno di almeno 52 dei 120 deputati, contro 45 che hanno avanzato la candidatura del centrista Yair Lapid. Altri sette hanno consigliato il nazionalista Naftali Bennett. Rivlin farà sapere la propria conclusione nei prossimi giorni con alcuni analisti che lasciano intravedere, in questa fase, anche un primo possibile incarico a Netanyahu.

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