Hong Kong, riforma elettorale: Cina avrà diritto di veto sui candidati

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Pechino ha approvato la controversa riforma destinata a spegnere le voci pro-democrazia della città, assicurando che solo i "patrioti" governino la città

I leader cinesi hanno approvato oggi 30 marzo una profonda riforma del sistema elettorale di Hong Kong, che tra l'altro riduce il numero dei seggi a elezione diretta e assicura che la maggioranza dei parlamentari dell'ex colonia sarà vagliata e selezionata da comitati di fiducia del governo di Pechino. Le modifiche riguardano anche il metodo di selezione del capo esecutivo di Hong Kong, la massima autorità della città, il metodo di formazione del Consiglio Legislativo, il mini-Parlamento, e le sue procedure di voto. Si tratta del più drastico cambiamento al sistema elettorale di Hong Kong dal ritorno alla Cina dopo la fine dell'era coloniale britannica nel 1997.

Emendamenti approvati all'unanimità

Gli emendamenti alla Basic Law, la mini-Costituzione di Hong Kong, "sono stati approvati all'unanimità da 167 membri del Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo", ha detto Tam Yiu-chung, unico delegato di Hong Kong al parlamento cinese. Il passaggio delle riforma è stato riferito dall'agenzia Xinhua, al termine della riunione del Comitato Permanente del Congresso Nazionale del Popolo, il vertice dell'organo legislativo del Parlamento cinese, e la modifica del sistema elettorale è stata promulgata in due diversi ordini firmati dal presidente cinese, Xi Jinping.

This photo shows the BBC logo at their Beijing bureau office on February 12, 2021. - China's broadcasting regulator on February 11, 2021 banned BBC World News, accusing it of flouting guidelines after a controversial report on its treatment of the country's Uighur minority. The decision came just days after Britain's own regulator revoked the licence of Chinese broadcaster CGTN for breaking UK law on state-backed ownership, and provoked angry accusations of censorship from London. (Photo by NOEL CELIS / AFP) (Photo by NOEL CELIS/AFP via Getty Images)

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Dopo l'approvazione della controversa riforma, Pechino ha avvertito che la questione dell'ex colonia britannica è un affare interno della Cina e che "qualsiasi tentativo di intervenire e fare pressione non avrà successo".  Il ministeso degli Esteri ha fatto sapere che "il governo cinese è determinato e fiducioso nel proteggere la sovranita' nazionale, la sicurezza, gli interessi di sviluppo e la stabilita' di Hong Kong".

BRUSSELS, BELGIUM - DECEMBER 30 : Flags of European Union (EU) and China are seen as European Commission President Ursula von der Leyen, European Council President Charles Michel, German Chancellor Angela Merkel, French President Emmanuel Macron and Chinese President Xi Jinping attend a video conference to approve an investment pact between China and the European Union on December 30, 2020 in Brussels, Belgium. (Photo by Dursun Aydemir/Anadolu Agency via Getty Images)

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Il modello "un Paese, due sistemi"

Per la Cina la riforma attuerà "in modo completo e accurato" il modello 'un Paese, due sistemi', con cui Pechino si rapporta all'ex colonia britannica - e che viene considerato in Occidente ormai ampiamente deteriorato - e l'attuazione del principio secondo cui "i patrioti governano Hong Kong", grazie al quale verranno marginalizzate le voci pro-democrazia della città. L'obiettivo, prosegue la nota del ministero degli Esteri, è quello di "sviluppare gradualmente un sistema democratico conforme all'ordine costituzionale di Hong Kong e alle sue condizioni reali", per riflettere meglio "l'ampia ed equilibrata partecipazione politica" dei residenti e di tutti i settori della città.

sergei lavrov wang yi ansa

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