Israele, più della metà della popolazione è stata completamente vaccinata

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La distribuzione del vaccino Pfizer nel Paese è iniziata lo scorso dicembre: tutti i cittadini di età superiore a 16 anni hanno avuto acceso pressoché immediato alla prima dose, per poi ricevere - nei tempi stabiliti - anche la seconda. Allo studio un vaccino in compresse che si potrebbe assumere a casa, abbattendo costi e tempi

Più della metà dei 9,3 milioni di abitanti di Israele hanno già ricevuto entrambe le dosi di vaccino: lo ha dichiarato un funzionario del Ministero della Salute del Paese. "In questo modo - ha sottolienato - la nazione sta velocemente uscendo dall'emergenza pandemica e può riprendere la vita di prima".  La distribuzione del vaccino Pfizer in Israele è iniziata lo scorso dicembre: tutti i cittadini di età superiore a 16 anni hanno avuto acceso pressoché immediato alla prima dose, per poi ricevere - nei tempi stabiliti - anche la seconda  (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE - QUANDO MI VACCINO? - I NUMERI DELLA PANDEMIA).

Allo studio un vaccino in compresse

Se nel Paese il processo di vaccinazione va avanti, gli studi su metodi alternativi di cura contro il Covid-19 procedono parallelamente. Orovax, società israelo-statunitense con sede a Gerusalemme, sta studiando un vaccino in compresse: secondo uno studio preclinico sugli animali, le pasticche hanno prodotto anticorpi dopo una singola dose. L'azienda, a detta dei media israeliani, ha affermato che il vaccino dovrebbe fornire una buona protezione non solo contro il virus classico ma anche contro le mutazioni emergenti. “Un vaccino orale eliminerebbe diverse barriere per una distribuzione rapida e su larga scala - ha affermato Nadav Kidron, amministratore delegato di Oramed, proprietaria di Oravax - ridurrebbe i costi di distribuzione e consentirebbe alle persone di vaccinarsi da sole a casa”.

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