Diritti umani, Cina e Russia contro Ue ed Usa dopo sanzioni sulla repressione degli Uiguri

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Conferenza stampa congiunta dei ministri degli Esteri cinese e russo. Wang Yi: "Finito il tempo delle interferenze arbitrarie dell'Occidente nelle nostre questioni interne". Lavrov: "Relazioni con Bruxelles distrutte da passi unilaterali e ora interrotte"

La Russia si schiera con la Cina dopo le sanzioni imposte dai Paesi occidentali per la sistematica e ripetuta violazione dei diritti umani nei confronti della minoranza degli uiguri nello Xinjiang. Sanzioni che per il Paese orientale sono "una messinscena" per screditare la Cina e che non impediranno a Pechino di andare avanti. E' quanto ha dichiarato il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, nel corso della conferenza stampa con il suo omologo russo, Serghei Lavrov, a Guilin, nel sud della Cina. L'Occidente, ha aggiunto Wang, "dovrebbe sapere che i giorni in cui si poteva interferire arbitrariamente nelle questioni interne della Cina, mentendo, sono ormai lontani". La "manipolazione" operata da certe forze occidentali, ha aggiunto, "non rappresenta la società internazionale". Secondo Cina e Russia, "gli Stati Uniti stanno cercando di affidarsi alle alleanze politico-militari della guerra fredda per cercare di distruggere l’architettura legale internazionale": ha detto Lavrov.

Russia: "Interrotte relazioni con Ue"

"L'intera infrastruttura delle relazioni con l'Unione europea è stata distrutta dai passi unilaterali compiuti da Bruxelles" e per questo la Russia interrompe le "relazioni ora”, ha aggiunto Lavrov. Mosca, ha avvertito il ministro degli Esteri russo, "sarà pronta a contatti per intensificare la cooperazione con l'Ue “se e quando gli europei riterranno opportuno eliminare queste anomalie nelle relazioni con il loro più grande vicino. A Est invece abbiamo un'agenda molto intensa, che diventa ogni anno più diversificata”.

Cina convoca ambasciatore Ue dopo sanzioni

Intanto il viceministro degli Esteri cinese Qin Gang ha convocato il capo della delegazione dell'Ue a Pechino, Nicolas Chapuis, per presentare "una protesta solenne" all'indomani delle sanzioni unilaterali decise da Bruxelles per la repressione degi uiguri. Qin, riferiscono i media statali, ha informato Chapuis sulle contromisure varate da Pechino, esortando l'Unione europea a "correggere gli errori prima che un maggiore danno sia arrecato alle relazioni bilaterali”.

epa08091582 A demonstrator holds a placard during a protest against China's alleged abuse of the Muslim Uighur community in Xinjiang province, near the Chinese embassy in Kuala Lumpur, Malaysia, 27 December 2019. Hundreds of protesters voiced their anger at the so called 're-education camps' and 'normalization' of Uighurs and other Turkic minorities in China.  EPA/FAZRY ISMAIL

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Relazioni diplomatiche tra Unione europea e Cina che sono però già compromesse dopo gli ultimi accadimenti. Ieri i capi delle diplomazie dei 27 Paesi europei, riuniti in presenza, hanno dato il via libera a misure restrittive per quattro ufficiali cinesi della regione dello Xinjiang per le violazioni dei diritti umani sulla minoranza musulmana degli uiguri. Anche Usa, Canada e Gran Bretagna hanno affiancato l’Ue nelle sanzioni contro la Cina. La Cina si è subito opposta condannando “con forza” le sanzioni. Il ministero degli Esteri cinesi ha annunciato che Pechino ha varato a sua volta sanzioni contro "10 persone e 4 entità dell'Ue che danneggiano gravemente la sovranità e gli interessi della Cina e diffondono maliziosamente menzogne e disinformazione". Tra i sanzionati Reinhard Butikofer, Michael Gahler, Raphaël Glucksmann, Ilhan Kyuchyuk e Miriam Lexmann del Parlamento europeo.

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