Uk pensa ai vaccini anti Covid di nuova generazione: spray e pastiglie

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Tiziana Prezzo

©Ansa

Il team che ha lavorato al prodotto Oxford/Astrazeneca starebbe già studiando la messa a punto di un antidoto contro il coronavirus di più facile utilizzo rispetto a quello di Pfizer e degli altri che vengono somministrati con un'iniezione. "Ma ci vorrà tempo", avvertono i ricercatori.

I vaccini di seconda generazione contro il Covid potrebbero essere diversi da quelli attuali, e non solo perché potrebbero aver subito "aggiustamenti" per meglio contrastare le varianti più minacciose.  Via fiale e siringhe, potrebbero essere somministrati con spray nasali o pillole. A questa prospettiva starebbe già pensando il team di Oxford che ha lavorato sull'antidodo di Astrazeneca e che sta anche svolgendo sperimentazioni sul mix di vaccini diversi. Nelle scorse settimane, l'ex numero uno della task force britannica per i vaccini, Kate Bingham, aveva detto, in un'audizione davanti alla "Commons Science and Technology Commitee", che andavano esplorate altre strade per rendere la somministrazione del vaccino più facile in futuro. Ovviamente qualsiasi novità, ha bisogno di tempo per svilupparsi.

La ricerca di vaccini più facilmente gestibili

"Abbiamo vaccini antifluenzali che possono essere somministrati  con spray nasali e questo potrebbe essere l'approccio giusto per tutti i vaccini contro i diversi coronavirus", ha spiegato Sarah Gilbert, a capo del team dei ricercatori  di Oxford, ai deputati della Commissione.

Come evidenziato già da Bingham a più riprese negli ultimi mesi, la doppia somministrazione, e soprattutto l'attuale conservazione del prodotto di Pfizer a temperature poibitive, rende la campagna vaccinale inevitabilmente complessa e difficile. In questo senso, già il via libera a Johnson&Johnson, antidoto  monodose, atteso a breve, contribuirà a facilitare non poco la situazione nel Regno Unito.

Verso una nuova normalità

Nelle ultime settimane, il ritmo di crescita delle dosi somministrate ha subito un rallentamento anche in Inghilterra, per quanto il Paese abbia ormai superato i 18 milioni di vaccinati con la prima dose e da fonti governative venga  smentito il rischio che la seconda dose possa essere ulteriormente procrastinata rispetto alle 12 settimane. Il fatto è che qui, come annunciato dal premier Boris Johnson, si sta avvicinando il momento della "cauta ma irriversibile" uscita dal lockdown. Sarebbe comunque sbagliato affidarsi completamente solo ai vaccini. L'osservanza di altre misure, a partire dal distanziamento sociale, è importante che venga seguita il più possibile, per non vanificare gli sforzi fin qui fatti e per rispettare le oltre 120mila morti da Covid registrate finora nel Regno Unito. Intanto proseguono anche gli studi per cercare di comprendere meglio i meccanismi di trasmissione del virus.  Delle ultime settimane la notizia che  è partita la sperimentazione su giovani adulti perfettamente sani infettati col virus in ambiente protetto.

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