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Barcellona, continuano proteste e tensioni per la scarcerazione del rapper Pablo Hasél

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©Ansa

Proseguono le manifestazioni per chiedere la scarcerazione del cantante, colpevole secondo i giudici di "apologia di terrorismo" e ingiurie alla monarchia. Alcuni dimostranti hanno lanciato pietre e altri oggetti contro gli agenti dei Mossos d'Esquadra, che hanno formato una linea di sbarramento

Manifestanti per le strade di Barcellona per la sesta serata consecutiva. Circa mille persone - secondo la polizia municipale - si sono riunite vicino alla stazione di Sants e hanno marciato verso il centro. Lo riportano i media spagnoli. I dimostranti continuano a chiedere il rispetto della libertà d'espressione e la scarcerazione del rapper Pablo Hasél. Nella notte fra sabato e domenica le proteste sono sfociate in scene di guerriglia urbana, con 35 arresti, saccheggi a negozi e bancomat, moto rovesciate e cassonetti bruciati. Fra gli immobili danneggiati, anche il Palau de la Música, sala concerti modernista proclamata patrimonio dell'Unesco.

Pietre e oggetti conto i Mossos d'Esquadra

Quando sono passati di fronte alla sede della Polizia Nazionale, in via Laietana, alcuni manifestanti hanno lanciato pietre e altri oggetti contro gli agenti dei Mossos d'Esquadra, la polizia catalana, disposti a protezione dell'edificio. I Mossos hanno avvisato che sarebbero intervenuti e hanno formato una linea di sbarramento avanzando a passo veloce per allontanare i manifestanti dal luogo e disperderli. La polizia catalana ha chiesto alla cittadinanza di non avvicinarsi al centro della città perché alcuni manifestanti "lanciano pietre e bottiglie" ed erigono barricate.

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Le proteste a Barcellona

Gli arresti e l’appello degli imprenditori

Sabato sera alcuni manifestanti sono stati arrestati a Tarragona e Lleida, sempre in Catalogna, e a Madrid, Pamplona e Granada. Oggi si è aggiunto un altro arresto a Bilbao, nei Paesi Baschi. Gli imprenditori catalani chiedono alle autorità regionali e locali un intervento urgente per riportare la situazione sotto controllo, accusandole di aver mantenuto una linea troppo morbida nei confronti dei manifestanti. "Siamo passati da manifestazioni di carattere ideologico ad atti di puro vandalismo", è il messaggio che ripete l'assessore all'Interno del governo catalano a guida indipendentista, Miquel Sàmper. Sulla stessa linea si è espressa la sindaca di Barcellona, Ada Colau, sostenuta da una maggioranza di centrosinistra.

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Le proteste a Barcellona

Mossos d'Esquadra: siamo stati lasciati soli

Un altro fronte aperto per Sàmper è quello con i Mossos d'Esquadra, la polizia catalana, criticata da più parti per aver fatto ricorso a cariche e pallottole di gomma in risposta ai manifestanti. I Mossos hanno denunciato di esser stati lasciati soli ad affrontare le tensioni del momento e hanno chiesto di non essere "strumentalizzati" politicamente. Dopo un incontro avvenuto stamattina tra Sàmper e i rappresentanti dei Mossos, il primo ha dichiarato che c'è una "volontà condivisa" di migliorare i rapporti reciproci e ha appoggiato l'idea di un dibattito su come riformare la polizia in Catalogna.

Le ricadute politiche

La situazione di tensione creatasi dopo l'arresto di Hasél, accusato di "apologia di terrorismo" e ingiurie alla monarchia, lascia strascichi anche sui rapporti tra il Partito Socialista e Unidas Podemos, le due forze della coalizione di centrosinistra alla guida della Spagna, non nuova a frizioni interne. Il primo, formazione maggioritaria, è sotto attacco da parte delle destre all'opposizione, che provano a metterlo in imbarazzo per il fatto di non poter fare a meno dei voti di un partito che non nasconde una certa sensibilità verso istanze espresse nelle manifestazioni poi sfociate in disordini.

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