Usa, il segretario di Stato Blinken: "Cina rispetti diritti di Hong Kong, Tibet e uiguri"

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Primo contatto con il governo di Pechino per il responsabile della politica estera americana. In un colloquio con l'alto funzionario dipolomatico cinese Yang Jiechi Blinken ha anche esortato Pechino a condannare il colpo di stato in Myanmar. Intanto piccolo incidente nel Mar Cinese: "Respinta una nave da guerra americana", dice la Cina, ma gli Usa smentiscono

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha esortato la Cina a rispettare i diritti di uiguri, Tibet e Hong Kong durante il suo primo contatto con il governo di Pechino da quando Joe Biden si è insediato. A renderlo noto è il Dipartimento di Stato americano. "Gli Stati Uniti continueranno a lottare per i diritti umani e i valori democratici, anche nello Xinjiang, in Tibet e a Hong Kong", ha detto Blinken all'alto responsabile diplomatico cinese Yang Jiechi durante un colloquio telefonico.

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Il segretario di Stato americano ha inoltre "esortato la Cina a unirsi alla comunità internazionale nella sua condanna del colpo di Stato militare in Myanmar", ha reso noto sempre il Dipartimento di Stato. Gli Stati Uniti - aggiunge un comunicato - riterranno Pechino "responsabile dei suoi tentativi di destabilizzare la regione indo-pacifica, compreso lo Stretto di Taiwan, e dei suoi attacchi contro le regole stabilite dal sistema internazionale".

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Tra gli Usa e la Cina, intanto, si registra un piccolo incidente diplomatico, con la marina cinese che ha ordinato a una nave da guerra statunitense di lasciare un'area contesa nel Mar Cinese. Il cacciatorpediniere USS John S. McCain "è entrato nelle acque territoriali delle isole Xisha senza autorizzazione", ha detto l'esercito cinese, riferendosi a ciò che viene comunemente chiamato Paracels, un arcipelago di piccole isole coralline rivendicato da molti paesi. "Le forze navali e aeree hanno monitorato da vicino la situazione e hanno ordinato (alla nave americana) di lasciare l'area", ha aggiunto in una breve nota, criticando gli Stati Uniti per aver "gravemente violato la sovranità della Cina" e "minato la pace regionale". La Marina degli Stati Uniti ha contraddetto la versione degli eventi di Pechino. La USS John McCain "non è mai stata cacciata dal territorio di un altro Paese", ha assicurato un portavoce della flotta del Pacifico. "Ha condotto questa operazione di libertà di navigazione in conformità con le leggi internazionali e poi ha continuato le sue normali operazioni in acque internazionali". Pechino rivendica quasi tutte le isole del Mar Cinese Meridionale e contesta sistematicamente le operazioni americane in quest'area, ma è la prima volta che un simile 'incidente' si verifica dopo l'insediamento del presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

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