Si è svolta oggi l’ennesima udienza sul caso dello studente egiziano dell'Università di Bologna arrestato quasi un anno fa per alcuni post su Facebook. È accusato di diffusione di notizie false, incitamento alla protesta e istigazione alla violenza e ai crimini terroristici
La Farnesina, "attraverso la sua Ambasciata al Cairo, ha continuato negli ultimi giorni a sensibilizzare le Autorità locali sul caso" dello studente egiziano dell'Università di Bologna, Patrick Zaki, "al fine di favorire la pronta scarcerazione del giovane studente". È quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri, nel giorno dell'udienza sull'eventuale rinnovo della custodia cautelare in carcere di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell'Università di Bologna arrestato quasi un anno fa per alcuni post su Facebook. È accusato di diffusione di notizie false, incitamento alla protesta e istigazione alla violenza e ai crimini terroristici.
Atteso l'esito della nuova udienza
Nella giornata di lunedì 1 febbraio si è svolta l’ennesima udienza, alla presenza di Zaki e dei suoi legali. Era altresì presente un funzionario dell'Ambasciata italiana nell'ambito del programma di monitoraggio processuale coordinato dall'Unione Europea. L'esito dell'udienza è atteso nella giornata di domani (alcuni attivisti sostengono che la detenzione sarà rinnovata per altri 45 giorni). “Al momento si tratta dell'unico caso che viene costantemente monitorato da un gruppo di Paesi stranieri grazie all'iniziativa italiana", fa sapere la Farnesina.
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Amnesty: accuse pretestuose
Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International in Italia, commentando la notizia dell'udienza su Patrick George Zaki ha detto: "La speranza dell'avvocata di Patrick è anche la nostra: speriamo davvero che quasi 12 mesi di detenzione arbitraria e immotivata possano essere sufficienti per la giustizia egiziana, che le pretestuose accuse nei confronti di Patrick siano ritirate e che lui possa tornare al più presto libero".