
Il Covid-19 ha cambiato la vita in ogni città, ma poche si sono trasformate come la Grande Mela, con strade deserte e silenziose, serrande abbassate, negozi chiusi e case abbandonate. Un cambio di scenario drastico ma reso necessario dal numero di contagi e morti a causa del virus. LA FOTOGALLERY

La pandemia di Coronavirus, con le relative restrizioni, ha mutato le abitudini e l'aspetto di luoghi simbolo in tutto il mondo. Un cambiamento ancora più evidente a New York, la "città che non dorme mai" per eccellenza, con marciapiedi semideserti, vetrine spente e la socialità quasi azzerata anche in zone normalmente affollate come Park Avenue
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Un processo accelerato dall'emergenza sanitaria e dalla paura del contagio nella Grande Mela, che è stata duramente colpita dalle diverse ondate del Coronavirus

Più di 110mila persone avevano lasciato Manhattan in modo definitivo tra febbraio e luglio, e altrettante lo avrebbero fatto negli ultimi cinque mesi del 2020. In tutto il 2019, stando ai cambi di indirizzo registrati dalle Poste americane, erano state 53mila

E secondo uno studio di Descartes Labs, le persone che hanno lasciato New York sarebbero molte di più, circa 420mila. In alcuni quartieri, come Upper East Side, West Village, Soho e Brooklyn Heights, si registra un calo dei residenti di circa il 40%

Per far fronte all’emergenza, che è anche abitativa con la crisi economica legata alla pandemia, lo Stato di New York ha approvato una norma che vieta gli sfratti per almeno altri 60 giorni, anche per chi è indietro con il pagamento dell'affitto. La norma attualmente in vigore è infatti in scadenza alla fine del 2020: con la nuova misura si coprono quindi i primi due mesi del 2021

Nell'anno della pandemia, la Grande Mela ha fatto registrare dati negativi anche riguardo alla criminalità: gli omicidi dall'inizio dell'anno sono stati 447, il 41% in più rispetto al 2019 e il numero più elevato dal 2011

Il numero delle persone colpite da colpi di arma da fuoco è invece raddoppiato rispetto al 2019, volando ai massimi degli ultimi 14 anni

A New York si sono registrati finora circa 950mila contagi e 37mila morti, secondo il database aggiornato quotidianamente del New York Times. Con la chiusura dei locali dalle 10 di sera alle 5 di mattina, e il divieto a servire i clienti al chiuso, ristoranti e bar vuoti stanno cambiando la fisionomia di Manhattan

Ovunque si trovano gazebo, serrande chiuse, vetrine serrate, tende di plastica, tendoni con riscaldamento annesso e tavoli avvolti da cellophane protettivi sui marciapiedi

E con poca musica da ascoltare nei classici templi del divertimento, il Village Vanguard, tempio del jazz nel Greenwich, dove sono passati Miles Davis, Bill Evans, John Coltraine e Carmen McRae, si è concentrato sui concerti da seguire da remoto

La chiusura di molti store potrebbe portare a un ulteriore cambiamento della Grande Mela: da Valentino a Hugo Boss fino ad altri grandi marchi si presenta il problema della sostenibilità di affitti molto alti per boutique che hanno visto dimezzato il flusso di clienti

Le proprietà dei centri commerciali e dei negozi del lusso sterebbero meditando di trasformare locali ormai semi-disabitati in residence

E intanto si pensa alle elezioni per il prossimo sindaco di New York: manca poco meno di un anno ma la corsa sta entrando già nel vivo per il dopo Bill de Blasio. Andrew Yang sta prendendo contatti importanti per valutare le sue chance. In corsa ci sono anche Art Chang, ex direttore generale di JP Morgan, la deputata Max Rose, l'ex dell'amministrazione Obama Shaun Donovan, Kathryn Garcia e Maya Wiley, ex analista di Msnbc e consulente di de Blasio
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