L’allarme della Società svizzera di medicina intensiva: occupati gli 876 posti letto certificati. In una nota sottolinea che si sta lavorando per aumentare la disponibilità ma che è necessario “posticipare interventi e cure non urgenti”. “È essenziale che tutti continuino a rispettare le misure, ad agire in modo responsabile ed evitare rischi inutili, al fine di alleggerire il carico sull'intero sistema sanitario”, continua
È allarme terapie intensive in Svizzera. Gli 876 posti letto certificati e riconosciuti dalla Società svizzera di medicina intensiva, infatti, sono “praticamente tutti occupati” a causa dell'emergenza coronavirus. Ad annunciarlo è stata la stessa società, che ha pubblicato una nota sul suo sito (COVID: GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE).
L’allarme sulle terapie intensive
“Gli 876 posti letto di terapia intensiva certificati, che normalmente sono disponibili in Svizzera per la cura degli adulti, al momento risultano praticamente tutti occupati”, si legge nel comunicato diffuso nella serata di martedì. Si precisa, comunque, che il personale è al lavoro per aumentare la disponibilità di posti letto. Ma si sottolinea come sia necessario “posticipare interventi e cure non urgenti in tutta la Svizzera per evitare un calo della qualità delle terapie intensive”. Inoltre, si fa appello ai cittadini: “È essenziale che tutti continuino a rispettare le misure di protezione in vigore, ad agire in modo responsabile ed evitare rischi inutili, al fine di alleggerire il carico sulle unità di terapia intensiva e sull'intero sistema sanitario”.
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La seconda ondata in Svizzera
La Svizzera, come molti altri Stati, è alle prese con la seconda ondata di coronavirus e ha introdotto nuove misure per cercare di contenere i contagi e attenuare la pressione sugli ospedali. Nel Paese, dall’inizio della pandemia, i casi registrati secondo la Johns Hopkins University sono 274.534, tra cui 3.686 morti. Le persone attualmente positive al coronavirus sono più di 100mila. A fine ottobre sono entrate in vigore nuove restrizioni. Ad esempio: ristoranti chiusi alle 23, discoteche e sale da ballo chiuse, corsi universitari solo online, massimo 50 persone agli eventi culturali e sportivi, massimo 10 persone agli eventi privati, massimo 4 persone per tavolo ai bar (a parte famiglie con bimbi), obbligo di mascherina esteso. Alcuni Cantoni, poi, hanno introdotto misure ancora più stringenti rispetto a quelle nazionali.