È successo nella regione di Benishangul-Gumuz, nell'ovest del Paese, dove nelle ultime settimane sta crescendo la violenza interetnica. A denunciare l’assalto è stata la Commissione etiopica per i diritti umani. Il premier Ahmed Abiy ha escluso che ci sia un qualunque legame fra il massacro e il conflitto in corso nella regione autonoma di Tigray
Almeno 34 morti. È questo il bilancio di un attacco armato contro un pullman in Etiopia. È successo nella regione di Benishangul-Gumuz, nell’ovest del Paese, dove nelle ultime settimane sta crescendo la violenza interetnica. A denunciare l’attacco è stata la Commissione etiopica per i diritti umani (Ehrc).
L’attacco a un pullman
Secondo le prime ricostruzioni, alcune persone armate hanno fermato il pullman e ucciso almeno 34 persone che erano a bordo. Ahmed Abiy, premier dell’Etiopia, ha accusato il Sudan di addestrare e proteggere i terroristi, ma ha escluso che ci sia un qualunque legame fra il massacro e il conflitto in corso nella regione autonoma di Tigray.
Le violenze nella regione di Benishangul-Gumuz
Le violenza nella regione di Benishangul-Gumuz è di carattere interetnico e, secondo l'Ehrc, oppone milizie di etnia Gumuz agli Amhara e agli Agew che vivono a Tetelek. L'Ehrc parla di violenza etnica che colpisce i civili in rapida crescita nella regione e fa appello allo Stato federale perché faccia sentire la sua presenza con l'invio di forze armate e di sicurezza che lavorino in stretto coordinamento con le autorità giudiziarie. Da parte del governo federale di Addis Abeba, si legge nel documento della Commissione per i diritti umani, "occorre una ridefinizione della politica di sicurezza regionale che metta finalmente fine a questi attacchi".