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Attentato nella basilica di Nizza, continuano le indagini: fermato un quarto uomo

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©Ansa

Sono quattro le persone fermate perché sospettate di aver avuto contatti con Brahim Aoussaoui, il 21enne tunisino autore dell’attacco di giovedì che ha provocato tre vittime. Intanto la Tunisia ha fatto sapere che chiederà l'estradizione del giovane arrivato in Francia dall’Italia. Indagini in corso anche sul gruppo “Al Mahdi nel sud della Tunisia”, che avrebbe rivendicato l’attentato

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A due giorni dall’attentato nella Basilica Notre-Dame de l'Assomption di Nizza, continuano le indagini dell'antiterrorismo francese per cercare di ricostruire i movimenti dell’autore dell’attacco, il 21enne tunisino Brahim Aoussaoui, e scovare gli eventuali complici o fiancheggiatori. Al momento le persone fermate sono quattro: sono sospettate di aver avuto contatti con il terrorista (LE FOTO DELL'ATTACCO).

Quattro i fermati

Un tunisino di 29 anni è stato fermato oggi a Grasse, nel sud della Francia, ed è sospettato di legami con l'attentator. Si tratta del quarto fermato nell'inchiesta. Gli altri al momento in stato di fermo sono un uomo di 47 anni che le videocamere di sorveglianza hanno inquadrato al fianco dell'attentatore il giorno prima dell'attacco e un altro di 35 anni che sarebbe stato in contatto con Brahim anche lui alla vigilia dei fatti. Un'altra persona, un uomo di 33 anni, cugino del secondo fermato, era presente durante la perquisizione della polizia in casa di quest'ultimo ed è stato fermato in attesa di chiarire la sua posizione. Secondo fonti vicine all'inchiesta, l'attentatore è "probabilmente" arrivato a Nizza il martedì, due giorni prima dell'attentato ed aveva dormito in un'abitazione occupata per almeno una delle due notti. Era entrato in Europa dall'Italia (LE IPOTESI SUL SUO PERCORSO).

Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, Milano, 15 Agosto 2020.
ANSA / MATTEO BAZZI

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La Tunisia chiederà l’estradizione del 21enne

Intanto, la Tunisia ha fatto sapere che chiederà l'estradizione di Brahim Aoussaoui. Lo ha detto a France 24 il portavoce e sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Tunisi, Mohsen Dalì, aggiungendo che intanto proseguono le indagini sulla famiglia e l'entourage del giovane tunisino per cercare di fare chiarezza su eventuali suoi contatti con il mondo del radicalismo in patria. Proseguono anche le indagini della procura antiterrorismo di Tunisi sulla presunta esistenza del gruppo terroristico “Al Mahdi nel sud della Tunisia” e sul suo potenziale coinvolgimento nell'attacco terroristico di Nizza. Questa indagine è stata avviata dopo un post sui social di un individuo che ha affermato di appartenere a questo gruppo, che avrebbe rivendicato la responsabilità dell'attacco in Francia. La sigla del gruppo, rivelano fonti locali, appare al momento sconosciuta agli inquirenti.

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