Elezioni Usa 2020, i sondaggi: Biden in vantaggio ma Trump accorcia le distanze

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Secondo RealClearPolitics, che calcola la media di tutte le principali indagini, il presidente uscente recupera terreno, anche se il candidato democratico resta in testa di 7,4 punti. Occhi puntati sugli swing States: si profila un testa a testa in Florida, Georgia, Iowa, North Carolina, Ohio e Arizona

A meno di una settimana dalle elezioni presidenziali negli Stati Uniti (LO SPECIALE), e qualche giorno dopo l’ultimo dibattito tra i candidati, Joe Biden resta saldamente in testa, ma il suo vantaggio su Donald Trump si assottiglia a 7/8 punti. È lo scenario delineato dal sito RealClearPolitics, che calcola la media di tutti i principali sondaggi e che fino alla seconda settimana di ottobre dava l’ex vicepresidente dem avanti di oltre 10 punti. Ed è battaglia fino all’ultimo negli Stati chiave.

Biden teme per la Florida e punta a Georgia e Texas

Il candidato democratico, secondo RealClearPolitics, ora è avanti di 7,4 punti. Un campanello d'allarme che non può essere sottovalutato a pochi giorni dallo scontro finale, che si gioca tutto in un pugno di Stati chiave, quelli da sempre in bilico e che i due sfidanti non a caso stanno battendo a tappeto. Biden è in vantaggio quasi ovunque, ma a preoccuparlo è il testa a testa che si profila in Florida, Georgia, Iowa, North Carolina, Ohio e Arizona. I timori sono soprattutto per la Florida, Stato che assicura al vincitore un pacchetto remunerativo di grandi elettori, quelli che davvero contano per la vittoria finale: per conquistare la Casa Bianca ne servono almeno 270 sui 538 che a dicembre voteranno di fatto per eleggere presidente e vicepresidente. Il candidato democratico sogna poi di strappare all'avversario due degli Stati tradizionalmente più repubblicani: la Georgia, dove i sondaggi danno una sostanziale parità, e il Texas, con Trump avanti poco più di 3 punti.

An attendee wears a "Three Percenter" patch during a Proud Boys rally at Delta Park in Portland, Oregon on September 26, 2020. - Far-right group "Proud Boys" members gather in Portland to show support to US president Donald Trump and to condemn violence that have been occurring for more than three months during "Black Lives Matter" and "Antifa" protests. (Photo by Maranie R. STAAB / AFP) (Photo by MARANIE R. STAAB/AFP via Getty Images)

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Il voto per posta

Ma la vera incognita di queste elezioni in era di pandemia è il peso del voto anticipato: già un numero record di oltre 64 milioni di americani, secondo i dati dello Us Electoral Project dell'Università della Florida, ha espresso la sua preferenza, in persona o per posta. Circa la metà di questo early voting riguarda proprio quegli Stati chiave che alla fine si riveleranno decisivi. E guardando meglio a questi ultimi dati, Biden può sorridere, visto che negli swing States hanno già votato due milioni di elettori democratici in più rispetto a quelli repubblicani. Proprio il voto per posta però rappresenta una grande sfida, con i possibili ritardi che rischiano di aprire un contenzioso senza precedenti, tanto da mettere in discussione l'annuncio del vincitore la stessa notte dell'Election Day.

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