Entra in vigore il trattato sulla proibizione delle armi nucleari ratificato da 50 Paesi

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Il documento, adottato da una conferenza delle Nazioni Unite il 7 luglio 2017, è il primo accordo legalmente vincolante che vieta lo sviluppo, i test, la produzione, l'immagazzinamento, il trasferimento, l'uso e la minaccia delle armi nucleari. Le principali potenze nucleari (Usa, Gran Bretagna, Francia, Cina e Russia), però, non hanno firmato

Dopo la ratifica di 50 Paesi, e cioè del numero minimo richiesto, entra in vigore il trattato sulla proibizione delle armi nucleari. Il documento è stato adottato da una conferenza delle Nazioni Unite il 7 luglio 2017 ed è il primo accordo legalmente vincolante che vieta lo sviluppo, i test, la produzione, l'immagazzinamento, il trasferimento, l'uso e la minaccia delle armi nucleari.

La ratifica

Nella ratifica, il 50esimo Paese è stato l'Honduras che ha così consentito che il trattato entri in vigore, dopo 90 giorni, come ha riferito un dirigente dell'Onu. "Oggi è una vittoria per l'umanità e una promessa per un futuro più sicuro", ha commentato Peter Maurer, presidente della commissione internazionale della Croce Rossa. Tra le ong che hanno espresso il loro plauso anche la International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (Ican), una coalizione che nel 2017 vinse il premio Nobel per la pace per il suo ruolo chiave nel varo del trattato.

Le principali potenze nucleari non hanno ratificato il trattato

Le principali potenze nucleari (Usa, Gran Bretagna, Francia, Cina e Russia), invece, non hanno firmato, ma gli attivisti sperano che l'entrata in vigore abbia lo stesso impatto di altri trattati internazionali sulle mine e le munizioni a grappolo, che hanno lasciato un segno negativo sui Paesi che le usavano.

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