Polonia, Corte Costituzionale vieta aborto anche in caso di malformazione del feto

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La sentenza rende l’aborto quasi impossibile. In base ai dati ufficiali relativi al 2019 in Polonia si sono registrati 1110 aborti, di cui 1074 (il 98%) in seguito a malformazioni e patologie irreversibili del feto

La Corte costituzionale di Varsavia ha stabilito che l'aborto a causa di malattie e malformazioni del feto non è conforme con la Costituzione polacca. La decisione è stata presa giovedì 22 ottobre in risposta a un ricorso presentato tre anni fa da 119 deputati, in maggioranza appartenenti al partito di destra al governo Diritto e giustizia (Pis). La Polonia, che aveva già una delle legislazioni più restrittive d’Europa, limita così ulteriormente il diritto di aborto.

La modifica della legge sull’aborto

La legge sull’aborto del 1993 autorizzava l'interruzione di gravidanza per tre motivi: malformazione, stupro e rischio per la vita della donna. Guidata dal presidente Julia Przylebska, considerata vicina al governo polacco di destra, la Corte ha adottato un provvedimento che nei fatti rende l’aborto quasi impossibile. In base ai dati ufficiali relativi al 2019  in Polonia si sono registrati 1110 aborti, di cui 1074 causati proprio da malformazioni e patologie irreversibili del feto, quindi il 98% dei casi.

KRAKOW, POLAND - JUNE 26: A woman drives a bicycle next to campaign posters of Rafal Trzaskowski, the Mayor of Warsaw and presidential candidate for the centre-right main opposition party, Civic Coalition (KO) and the incumbent President, Andrzej Duda on the last campaign day before Sunday's Presidential elections on June 26, 2020 in Krakow, Poland. Recent polling suggests current President Andrzej Duda may not claim enough votes to win in the first round, and could face a run-off election with Warsaw's liberal mayor, Rafal Trzaskowski. (Photo by Omar Marques/Getty Images)

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Manifestazioni a Varsavia

Alcuni movimenti femministi si sono radunati davanti alla sede dell’Alta Corte a Varsavia per protestare in attesa del temuto verdetto. Sono state molte le reazioni alla sentenza della Corte, che già da qualche anno stava cercando di introdurre modifiche a questa legge. Il tentativo precedente risale al 2016, bloccato dalle cosiddette “proteste in nero”, quando le donne polacche vestite di nero hanno organizzato manifestazioni in tutto il Paese con il sostegno dei movimenti femministi internazionali. Sarebbero tra le 100mila e le 200mila le donne polacche costrette ogni anno a ricorrere all’aborto clandestino o ad andare all’estero per poterne avere accesso (in genere in Slovacchia, Repubblica Ceca, Germania o Ucraina).

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Le reazioni 

"Decidere sul divieto di aborto, nel pieno dell'epidemia che si sta diffondendo, non è solo cinismo, è di più: si tratta di malvagità politica", ha scritto Donald Tusk, ex presidente del Consiglio europeo, commentando su Twitter la sentenza. "E' un'infamia dello Stato polacco: i giudici si sono dichiarati contro l'eugenetica e a favore del diritto alla vita dei neonati, anche se malati, dimenticando che si tratta molto spesso di feti incapaci di vivere in modo autonomo", ha detto Krystyna Kacpura della Federazione per le donne, che ha assistito alla seduta della Corte. E il sito polacco Oko.press ha scritto "La Polonia diventa l'inferno per le donne".

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