Elezioni in Polonia, il presidente Duda corre per il secondo mandato

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Daniele Brunetti

Domani, 28 giugno, dopo il rinvio a causa dell’emergenza Coronavirus, nel Paese si terrà il primo turno delle elezioni presidenziali. Il principale sfidante è il sindaco di Varsavia Rafal Trzaskowski. Osservatore particolarmente interessato sarà l’Unione Europea

Quelle del 28 giugno in Polonia potrebbero essere le elezioni più combattute dalla caduta del comunismo, 30 anni fa. Sicuramente sono quelle che hanno scatenato il maggior numero di polemiche. La tornata elettorale arriva infatti dopo un rinvio deciso sul filo di lana. I polacchi avrebbero dovuto votare lo scorso 10 maggio, esclusivamente via posta viste le limitazioni imposte per far fronte al Coronavirus, ma dopo aspre proteste delle opposizioni e diversi inviti al boicottaggio, il governo ha concesso il rinvio del voto che ora si terrà sia via posta che fisicamente nei seggi. 

Gli sfidanti

I due principali sfidanti sono il presidente uscente, Andrzej Duda, sostenuto dal partito populista conservatore Diritto e Giustizia (Pis), e il sindaco di Varsavia Rafal Trzaskowski per il maggiore partito di opposizione, Piattaforma civica. Secondo i sondaggi, nessuno dei due candidati dovrebbe riuscire a superare la soglia del 50% dei voti, ragione per la quale probabilmente ci sarà bisogno di un secondo turno che si terrà il 12 luglio. Le elezioni verranno monitorate anche dai vertici dell’Unione Europea che, da quando il Pis ha preso il potere nel Paese, hanno più volte manifestato la propria preoccupazione sullo stato di salute della democrazia in Polonia. Alle spalle di Duda e Trzaskowski, assoluti favoriti per il ballottaggio, c’è l’indipendente Szymon Holownia, e altri otto candidati. 

La legge per il voto

I 27mila seggi apriranno alle 7 di mattina per chiudere alle ore 21. La maggioranza di governo, che sostiene il presidente uscente, ha insistito fino all’ultimo affinché il voto si tenesse nella data originaria di maggio, arrivando ad approvare una legge (nel pieno della pandemia) che obbligava l’intera popolazione a votare per corrispondenza. Dura la protesta delle opposizioni. Ex presidenti e personaggi di spicco della politica polacca hanno invitato a non esercitare il diritto di voto. Tra i tanti anche l'ex presidente del Consiglio europeo Donald Tusk che ha invitato esplicitamente i polacchi a boicottare le elezioni.

Il rinvio della data elettorale

Sotto pressione, il governo ha deciso di tornare sui suoi passi e ha rinviato la tornata approvando una nuova legge. La norma stabilisce che il voto torna di competenza della Commissione nazionale elettorale, un organo terzo e indipendente. La nuova legge consente agli elettori di scegliere se esercitare il proprio diritto di voto per corrispondenza o se farlo di persona. In Polonia il presidente della Repubblica è il garante della costituzione ed è il capo delle forze armate. Inoltre, sebbene non abbia poteri di indirizzo politico, può esercitare l’importante diritto di veto legislativo.

Duda in visita da Trump

Secondo le opposizioni e diversi osservatori internazionali, il Pis ha tentato di forzare la mano per votare lo scorso 10 maggio per capitalizzare il vantaggio nei sondaggi di cui godeva il presidente Duda. Un vantaggio che, però, in questi mesi di emergenza sembra essersi assottigliato. Tra i due principali candidati, infatti, al momento sembrano esserci circa 10 punti percentuali di differenza, che metterebbero seriamente a rischio la rielezione di Duda al secondo turno, dove le opposizioni potrebbero fare fronte comune. Anche a causa di questo calo nei sondaggi, il presidente uscente ha deciso di dare una scossa alla propria campagna elettorale compiendo un viaggio di Stato negli Usa, dove il 24 giugno, ha incontrato Donald Trump. Duda è stato il primo capo di Stato ricevuto dal presidente statunitense dall'inizio della pandemia. In questa occasione Trump ha annunciato che la Polonia sarà uno dei Paesi dove probabilmente verranno ricollocate le truppe Usa che verranno ritirate dalla Germania. 

La candidatura di Trzaskowski

Inizialmente il sindaco di Varsavia non doveva essere tra gli sfidanti di Duda. La sua candidatura, infatti, è stata avanzata solo dopo il rinvio delle consultazioni. La candidata iniziale di Piattaforma Civica, Małgorzata Kidawa-Błońska è stata sostituita dal partito con Trzaskowski, che nell’ultimo periodo è stato in grado di catalizzare gran parte dei malumori nei confronti del governo nazionale. Kidawa-Błońska ha subito un forte calo nei sondaggi dopo che ha annunciato che si sarebbe ritirata dalla competizione dello scorso 10 maggio se il voto si fosse svolto solo via posta. "Più sono gli ostacoli che vengono messi sul nostro cammino – ha affermato Trzaskowski quando è stata ufficializzata la sua candidatura - più diventeremo forti".

Le critiche della Commissione al partito di maggioranza

Negli ultimi tre anni la Polonia ha subito quattro procedure di infrazione da parte dell’Unione Europea . L’ultima è stata decisa nei mesi scorsi e attacca fortemente le leggi di riforma del sistema giudiziario approvate dal Pis che di fatto piegano la magistratura al potere politico. Nello specifico le norme, entrate in vigore il 14 febbraio, secondo la vicepresidente della Commissione Europea Vera Jurova, "minano l'indipendenza dei giudici e sono incompatibili con i trattati dell'Ue e pongono il serio rischio di un controllo politico". La vicepresidente della Commissione è tornata a farsi sentire anche recentemente commentando una serie di dichiarazioni rilasciate da Duda durante un comizio elettorale. "È molto triste che - ha dichiarato Jurova -  nell'Europa contemporanea politici con cariche importanti decidano di prendere di mira minoranze per possibili vantaggi elettorali". Nello specifico il presidente in carica è stato criticato per aver parlato di "ideologia" Lgbt come di "neobolscevismo", agitando lo spettro comunismo, durante il quale "veniva imposta ai bambini l'ideologia comunista". I genitori, ha aggiunto Duda, "hanno il diritto di proteggere i loro figli dall'influenza delle ideologie che sono contrarie alle loro opinioni". Di contro il sindaco di Varsavia, Rafal Trzaskowski, ha firmato la Carta Lgbt in cui assicura il suo sostegno alle istanze della comunità.

La situazione del Coronavirus

Il voto che si terrà il 28 giugno dovrà comunque ancora fare i conti con il Coronavirus. Le autorità sanitarie hanno imposto il rispetto delle regole del distanziamento e dell'igiene ai seggi. Ci sarà l'obbligo dell'uso delle mascherine e si consiglia di usare i guanti e portarsi una penna da casa. Inoltre a causa di due nuovi focolai i cittadini di due Comuni potranno votare solo per corrispondenza. Stando agli ultimi aggiornamenti, dall’inizio della pandemia in Polonia sono stati registrati 33.395 contagi e 1.429 vittime.

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