Negli otto giorni di festa nazionale sono tornate a crescere le prenotazioni di aerei e alberghi tutto il Paese. I nuovi casi sono stati praticamente azzerati grazie a lockdown localizzati e controlli stringenti
È finita l'8 ottobre la "settimana d'oro" (Huángjin Zhou), otto giorni di ferie per tutti i lavoratori cinesi, che per la prima volta da quando è iniziata la pandemia di coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE) hanno ricominciato a viaggiare e spendere a livelli pre Covid.
Aerei e alberghi in netta ripresa
Il gigante cinese dei pagamenti con carta China UnionPay, durante i primi tre giorni di ferie, ha visto aumentare i suoi pagamenti online del 9,6%. Secondo i dati di Fliggy, agenzia di viaggi di Alibaba, le prenotazioni alberghiere a livello nazionale sono aumentate di oltre il 50% su base annua, mentre sia le prenotazioni di biglietti aerei che di siti turistici sono aumentate del 16% su base annua. "Ogni anno, il costo della vacanza di una settimana è un barometro attentamente monitorato dello stato di salute dell'economia del Paese", ha scritto il New York Times, sottolineando che le vacanze di quest'anno hanno offerto "la misura più chiara finora della ripresa della Cina dalla pandemia”.
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Tamponi, quarantena e lockdown localizzati
La voglia di ritornare a viaggiare deriva anche dalla sicurezza a livello di contagi da Covid: da circa un mese nel Paese ci sono zero nuovi casi interni, solo qualche caso importato da cittadini in rientro dall’estero o viaggiatori stranieri. Inoltre chi arriva in Cina deve fare un tampone prima di imbarcarsi, uno appena si atterra e poi comunque passare 14 giorni di quarantena in albergo, registrandosi su un'app. Il Governo ha anche deciso di imporre lockdown mirati e immediati nelle città che vedevano un aumento dei casi con possibili focolai, in modo da limitare nuovi contagi.
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Al momento 90 mila casi registrati
Guardando i numeri pubblicati quotidianamente dalla Johns Hopkins University sui contagi da Covid19 nel mondo, in Cina al 9 ottobre sono stati registrati 90.728 casi, con 4.739 morti. Le rilevazioni del Governo potrebbero nono tenere conto delle vastissime zone rurali in cui vivono milioni di cittadini, ma i dati sicuramente sono meno preoccupanti rispetto all'inizio della pandemia. Anche se la scia di possibili nuovi contagi causati dal movimento della settimana d'oro si potrà conteggiare solo tra qualche settimana.