Coronavirus, nel mondo superati i 35 milioni di casi. In Uk oltre 500mila

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Secondo la Johns Hopkins University, i decessi totali sono 1.036.111. In Europa, il maggior numero di morti è stato segnalato nel Regno Unito: oltre 42mila. Gli Usa rimangono il Paese più colpito in termini assoluti: da mercoledì a New York 9 quartieri in lockdown. Situazione difficile anche a Parigi, che oggi passa da "zona rossa" a "zona di massima allerta"

Nel mondo sono stati superati i 35 milioni di casi ufficiali di coronavirus. Lo certifica la Johns Hopkins University. Al 5 ottobre, i contagi totali sono 35.079.152 e i morti legati al Covid-19 sono 1.036.111. Gli Stati Uniti si confermano il Paese più colpito in termini assoluti, con 7.420.971 casi segnalati e 209.794. Dietro ci sono India, seconda per numero di casi (6.549.373) e terza per decessi (101.782), e Brasile (terza per numero di casi (4.915.289) e seconda per vittime (146.352). In Europa, il maggior numero di morti è stato segnalato nel Regno Unito: oltre 42mila (CORONAVIRUS: GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE - LA MAPPA).

Il Regno Unito ha superato i 500mila casi

Nelle scorse ore, sempre secondo l’università americana, in Uk sono stati superati i 500mila casi di contagio da coronavirus: sono 505.619, con 42.440 decessi. “La strada può essere ancora accidentata, fino a Natale e oltre”, ha messo in guardia il primo ministro Boris Johnson.

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Usa, a New York 9 quartieri in lockdown

Anche gli Stati Uniti sono alle prese con la nuova ondata del coronavirus. Mentre le condizioni del presidente positivo Donald Trump sono giudicate in miglioramento, a New York da mercoledì scatterà in nove quartieri un vero lockdown. Ad annunciare la stretta nella Grande Mela è stato il sindaco Bill De Blasio. Di fronte a una impennata di contagi, le nuove restrizioni saranno in vigore a Brooklyn e nel Queens, considerati focolaio di infezione. Scuole e attività non essenziali verranno chiuse e la quarantena interesserà anche i ristoranti che servono all'aperto. “È un giorno difficile”, ha detto De Blasio. Le chiusure avranno un impatto diretto su circa mezzo milione di persone, cento scuole pubbliche e 200 scuole private i cui allievi saranno autorizzati a tornare in classe lunedì e martedì per incontrare i professori e pianificare l'istruzione in remoto. Il sindaco ha detto che la quarantena resterà in vigore per un periodo di tempo da due settimane a un mese a seconda del successo negli sforzi per contenere il virus.

US President Trump waves from the back of a car in a motorcade outside of Walter Reed Medical Center in Bethesda, Maryland on Ocotber 4, 2020. (Photo by ALEX EDELMAN / AFP)

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A Parigi “allerta massima”

Situazione difficile anche a Parigi: da oggi la capitale francese e le sue banlieue passano da "zona rossa" a "zona di massima allerta", colorata in scarlatto sulla cartina della Francia diffusa dal ministero della Salute. I parametri epidemici della regione della capitale erano fuori dai limiti da giovedì ma il ministro della Salute, Olivier Véran, aveva voluto aspettare qualche giorno per constatare la continuità della curva negativa dei valori. Ora, a fronte dell'impennata dei casi (17mila e 12.500 negli ultimi 2 giorni quelli registrati nel Paese) e alla mancanza di un'inversione della curva nella capitale e nell'Ile-de-France, si è deciso per le nuove misure: chiusura dei bar per 15 giorni, ma non dei ristoranti. In Francia nelle ultime 24 ore, secondo la Sanità Pubblica, il tasso di positività si è impennato all'8,2%, livello mai raggiunto negli ultimi mesi, dal 7,9% del giorno prima. I decessi sono stati 32, per un totale di vittime dall'inizio della pandemia di 32.230 su 629.509 casi.

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La situazione in Israele

L’allerta continua anche in Israele, dove il premier Benyamin Netanyahu sta valutando la possibilità di estendere il lockdown che scade il 14 ottobre. Giovedì 8 dovrebbe essere la giornata in cui il governo deciderà come procedere. "Le misure previste dal lockdown – ha spiegato Netanyahu dicendo di essere prudente sui primi segni di un rallentamento dei contagi – non sono contro la gente ma contro il virus". Il premier ha più volte ribadito la necessità di prolungare il blocco del Paese.

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