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Russia, Navalny: "C'è Putin dietro il mio avvelenamento. Ma non ho paura"

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L'oppositore accusa il presidente durante un'intervista alla rivista tedesca Der Spiegel e dice: "Il mio compito è ora restare senza paura. E io non ho paura"

Alexei Navalny accusa il presidente russo Vladimir Putin di essere dietro al suo avvelenamento. Lo ha dichiarato in un'intervista alla rivista tedesca Der Spiegel. "Io affermo che c'è Putin dietro questo crimine, non ho altre versioni di quel che è successo", dice Navalny da qualche giorno uscito dall'ospedale di Berlino dove, per 32 giorni è stato ricoverato. Il blogger, che è l'oppositore più critico del capo del Cremlino, ha accusato apertamente Putin di aver orchestrato il suo avvelenamento e ha confermato l'intenzione di tornare in patria: "Il mio compito ora è rimanere impavido. E io non ho paura", ha detto, aggiungendo: aggiunge: "Non farò a Putin il regalo di non ritornare in Russia. Non tornare vorrebbe dire che Putin ha raggiunto il suo scopo. Il mio obiettivo è ora tornare in forma prima possibile, così potrò rientrare".

La mossa dell'Ue

 

Il Consiglio Europeo - intanto - "condanna le inaccettabili violenze" contro manifestanti pacifici, esprime "pieno sostegno" ai cittadini bielorussi per il loro diritto a eleggere il loro presidente "attraverso nuove elezioni libere e senza condizionamenti esterni" e chiede che vengano adottate al piu' presto adeguate "misure restrittive", ovvero sanzioni. E' quanto si legge nella bozza delle conclusioni che i leader troveranno sul tavolo nel vertice straordinario convocato dal presidente Charles Michel che inizia oggi pomeriggio.

La reazione della Duma

Il presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin, ha accusato Alexei Navalny di servire gli interessi delle autorità e dei servizi di sicurezza dei Paesi occidentali. "Ovviamente Navalny sta collaborando con i servizi di sicurezza e le autorità dei Paesi occidentali, sta servendo i loro interessi", ha dichiarato Volodin, secondo quanto riporta Interfax. Volodin in precedenza aveva definito l'avvelenamento di Navalny una "provocazione" dei servizi di intelligence occidentali, in particolare "degli Usa". 

 

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