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Coronavirus, in Cina zero contagi locali: circa 30 casi dall'estero

Mondo
©Getty

La Commissione Sanitaria Nazionale ha comunicato che nel Paese non si segnala alcuna nuova infezione da Covid-19 trasmessa a livello "locale", un trend che prosegue da giorni. Tutti i nuovi casi vengono da oltreconfine. Fino al 25 agosto erano stati registrati 2.447 positivi all'infezione arrivati da altre nazioni

Nella Cina continentale non si segnala alcuna nuova infezione da Covid-19 trasmessa a livello "locale". La Commissione Sanitaria Nazionale cinese ha reso noto che sono invece stati registrati altri 15 casi confermati provenienti dall'estero e 14 nuovi asintomatici, arrivati tutti da altri Paesi. Da circa una decina di giorni nel Paese non ci sarebbero stati contagi a livello territoriale, ma solo d'importazione (CORONAVIRUS: LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI LIVE - IL REPORTAGE IN EUROPA).

I nuovi casi in Cina

Tra i nuovi casi importati, cinque sono stati segnalati in Sichuan, quattro a Shanghai, altrettanti in Guangdong e uno ciascuno a Tianjin e in Yunnan. Il 25 agosto sono stati dimessi 54 pazienti da vari ospedali cinesi. La Cina continentale, fino al 25 agosto, aveva registrato un totale di 2.447 casi di infezione arrivati da altri Paesi, di cui 2.229 sono già stati dimessi dopo essere guariti e 218 risultano ancora ricoverati, comprese tre persone in gravi condizioni. Per il momento, però, non si segnalano decessi tra i casi positivi. Dall'inizio della pandemia, la Cina continentale ha registrato un totale di 84.996 casi confermati di contagio. Di questi ne sono stati dimessi 80.015, mentre i morti sono fermi a quota 4.634. L'epidemia sembra quindi essere sotto controllo.

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Le misure per gli spostamenti in Cina

Sul sito della Farnesina si legge che "dal 28 marzo le Autorità cinesi hanno sospeso l’ingresso in Cina di tutti i cittadini stranieri, anche residenti, eccezioni riguardano i titolari di visto diplomatico, di servizio, di cortesia e per alcuni casi particolari (membri di equipaggio aereo e navale)". La domanda di visto per entrare nel Paese si può fare se si hanno necessità di svolgere attività di commercio, scientifiche e tecnologiche o per emergenza umanitaria. Dal 10 agosto, i cittadini italiani con permesso di soggiorno valido per motivi di lavoro, motivi familiari e ricongiungimento familiare potranno richiedere gratuitamente un visto per l’ingresso in Cina presso qualsiasi Ambasciata o Consolato cinese accreditato. A partire dal 28 agosto, inoltre, ai cittadini non cinesi che si recano in Cina dall’Italia viene richiesto, al momento dell’imbarco, anche di mostrare il risultato negativo di tampone per Covid-19, effettuato nei cinque giorni precedenti, e una dichiarazione di salute vidimata dalle Autorità consolari della Repubblica Popolare Cinese in Italia. Sembrerebbe quindi che la Cina non abbia ancora del tutto riaperto i confini all'estero.

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Il ritorno alla normalità in Cina

Dopo mesi di severe restrizioni e chiusura dei confini anche interni tra le regioni la Cina non sta più registrando nuovi casi d'infenzione, salvo i pochi provenienti dall'estero e si sta anche preparando a riorganizzare grandi eventi come fiere e festival. Il New York Times, però, segnala che nel Paese permangono ancora alcune restrizioni per bloccare tempestivamente eventuali nuovi focolai. Alle sale cinematografiche e ai siti turistici viene richiesto di limitare gli ingressi fino a metà della capacità della struttura. Per entrare nelle banche, nei ristoranti e in altri luoghi pubblici, i residenti devono sottoporsi a controllo della temperatura e mostrare dei codici digitali per verificare che siano sani e non abbiano viaggiato di recente in aree in cui si sono registrati nuovi casi. I viaggi nella regione dello Xinjiang, nella Cina occidentale, sono ancora limitati e la Cina proibisce ancora alla maggior parte degli stranieri di entrare nel Paese, proprio perché si tema che possano riportare il virus.

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