Una flotta di imbarcazioni sta navigando da una settimana al limite del territorio del Parco naturale. L’Ecuador ha lanciato l’allarme per il timore di pesca illegale in acque protette, come già accaduto nel 2017
Sono 260 tra pescherecci e imbarcazioni e da una settimana si trovano a 118 miglia dalle isole Galapagos, riserva naturale protetta in cui vivono e si riproducono alcune delle specie acquatiche più rare del mondo. Un luogo considerato sacro, ora minacciato da questa flotta di navi, la cui maggioranza batte bandiera cinese ma ci sono anche barche libiche e panamensi.
La protesta del governo ecuadoriano
Il governo ecuadoriano ha protestato con l’ambasciata di Pechino a Quito in maniera cordiale ma ferma chiedendo spiegazioni, risultate poi evasive tanto che la flotta è rimasta all’esterno del limite della riserva naturale. Il presidente ecuadoriano Moreno ha ordinato di rafforzare la vigilanza inviando decine di corvette, guardacoste, aerei da ricognizione ed elicotteri sulla zona per tenere sotto controllo gli spostamenti delle imbarcazioni ed evitare sconfinamenti.
Sul fronte politico internazionale, ha poi contattato Colombia, Cile e Perù per studiare azioni comuni di contenimento e per creare un fronte comune a difesa di un territorio da proteggere, dichiarato patrimonio mondiale dell’Unesco.
Il precedente del 2017
Già nel 2017 si sfiorò un incidente diplomatico quando la Marina ecuadoriana intercettò a poche miglia dalle Galapagos il Fu Yuan Yu Ceng 999, un peschereccio oceanico cinese lungo 99 metri con una capacità di navigazione fino a 60 giorni. A seguito di un controllo a bordo, vennero trovate nascoste nelle stive 300 tonnellate di pesce, in gran parte squali tra cui anche specie rare. L'accaduto provocò un grande scandalo internazionale e una dura presa di posizione nei confronti della Cina.