
Coronavirus, dall'isolamento all’autodichiarazione: le regole per i viaggi in Italia. FOTO
Uno dei maggiori rischi di nuovi focolai sono i contagi da rientro. Per questo sono state stabilite norme precise per chi vuole entrare nel nostro Paese, che comprendono misure tra cui l’obbligo di comunicare l’ingresso all’Asl e quello di sorveglianza sanitaria. Vietato l'accesso dai Paesi extra Schengen salvo alcune eccezioni come comprovate esigenze lavorative, assoluta urgenza, motivi di salute o ragioni di studio

Mentre si ricomincia a viaggiare nel post pandemia da coronavirus, l’Italia cerca di difendersi dai contagi di rientro dall’estero. Così per chi vuole venire nel nostro Paese ci sono diverse regole da rispettare, che comprendono misure che vanno dalla quarantena all’autodichiarazione. Ma non solo: c’è anche una lista di 13 Paesi di provenienza dai quali non si può entrare, così come da tutti i Paesi extra Schengen
Coronavirus, Speranza: "Divieto di ingresso per chi arriva da 13 Paesi"
Innanzitutto, chiunque entri in Italia da qualsiasi località estera è tenuto a consegnare al vettore o alle forze di polizia in caso di controlli un'autodichiarazione per giustificare lo spostamento, secondo il modello scaricabile dal sito del ministero degli Esteri
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Vi sono poi diversi obblighi e divieti a seconda dei Paesi di provenienza. Sono consentiti, per qualsiasi ragione e senza obbligo di isolamento domiciliare, gli ingressi dagli Stati membri dell'Unione Europea, Stati parte dell'accordo di Schengen, Regno Unito, Andorra, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino e Città del Vaticano
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Tuttavia, per coloro che entrano in Italia da qualsiasi Stato estero anche dell'Ue, ma hanno soggiornato nei 14 giorni precedenti in un Paese fuori della lista di quelli consentiti, è previsto l'obbligo di sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario domiciliare
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Vige fino al 14 luglio il divieto di ingresso in Italia alle persone che abbiano soggiornato o siano transitate in uno di questi 13 Paesi a rischio: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica dominicana. Ne sono, però, esclusi cittadini europei con residenza in Italia

Per chi arriva da Paesi extra Schengen, o comunque non inclusi nel primo gruppo, l'ingresso in Italia non è consentito, salvo alcune eccezioni, ovvero comprovate esigenze lavorative, assoluta urgenza, motivi di salute, ragioni di studio

Tuttavia, non sono tenuti a specificare alcuna motivazione i cittadini di 14 Paesi extraeuropei (Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia e Uruguay) e i cittadini di Stati terzi soggiornanti di lungo periodo

In tutti questi casi, chi rientra in Italia dovrà comunicare l'ingresso nel territorio all'azienda sanitaria competente e dovrà rispettare l'obbligo di sorveglianza sanitaria e di isolamento domiciliare

L’isolamento, si legge sul sito della Farnesina, "dura 14 giorni e inizia immediatamente dopo l'ingresso in Italia". È consentito solo fare, nel "minore tempo possibile", il percorso per recarsi a casa ma senza utilizzare il trasporto pubblico

Ma anche su questo ci sono delle eccezioni, ovvero categorie di cittadini che, pur provenendo da Paesi che lo richiederebbero, non hanno l'obbligo di quarantena all'ingresso: tra questi, il personale sanitario, quello dei mezzi di trasporto e i funzionari dell'Ue

Vi sono poi una serie di raccomandazioni per chi entra in Italia, ricorda il ministero della Salute. Oltre a mantenere una distanza interpersonale di almeno 1 metro, bisogna applicare le misure di prevenzione igienico sanitaria

Ma anche usare le mascherine nei luoghi pubblici al chiuso ed evitare assembramenti

È consigliato inoltre scaricare la App Immuni

