Usa, via libera della Camera a un progetto a firma Dem di riforma della polizia

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La misura arriva un mese dopo l'uccisione di George Floyd da parte di un agente a Minneapolis. Probabilmente, però, verrà bocciata dal Senato a maggioranza repubblicana. Difficile anche un accordo tra i due partiti in un anno di Presidenziali. Intanto Trump attacca i manifestanti: "Vandali e agitatori"

La Camera degli Stati Uniti ha dato il via libera a un ampio progetto di riforma della polizia per combattere discriminazione razziale e eccessivo uso della forza, a poco più di un mese dall’uccisione di George Floyd, da parte di un agente di Minneapolis, che ha innescato le proteste negli Usa (COSA È SUCCESSO). La misura però verrà verosimilmente bocciata dal Senato, che contrariamente alla Camera è a maggioranza repubblicana, e avrebbe comunque il veto di Trump. In un’intervista a Fox, intanto, il presidente Donald Trump definisce "vandali", "agitatori" e in qualche modo "terroristi" coloro fra i manifestanti che puntano ad abbattere le statue e i monumenti, finiti nel mirino dei manifestanti. Per chi continuerà a farlo ci saranno "punizioni", ha detto Trump. Tra le statue che potrebbero essere abbattute c’è quella di Cristoforo Colombo a Philadelphia: il sindaco ha annunciato di voler chiedere la rimozione dell’opera.

La riforma

Sebbene democratici e repubblicani siano d'accordo sulla necessità di affrontare e porre un argine alle violenze della polizia, gli sforzi per trovare un terreno comune si sono impantanati e il Congresso è in una fase di stallo. La riforma approvata alla Camera - e intitolata George Floyd Justice in Policing Act in onore del 46enne afroamericano morto durante l'arresto - prevede disposizioni per la revisione dell'immunità qualificata, divieti di profilazione razziale da parte delle forze dell'ordine, divieto a livello federale di manovre di strangolamento durante gli arresti (verrebbero classificate come violazione dei diritti civili) e l'istituzione di un registro nazionale dei comportamenti illeciti della polizia gestito dal Dipartimento di Giustizia. "Oggi con il George Floyd Justice in Policing Act, la Camera sta onorando la sua vita e la vita di tutti coloro che sono stati uccisi dalla brutalità della polizia", ha detto la speaker della Camera Nancy Pelosi. La settimana scorsa Pelosi ha detto di sperare di unire la proposta democratica a quella repubblicana in Senato. Non è chiaro, tuttavia, se il Senato sarà in grado di approvare qualsiasi tipo di misura: in un anno di elezioni presidenziali le probabilità di trovare un compromesso potrebbero essere più basse del solito.

Trump: “Manifestanti sono agitatori che vogliono destabilizzare il Paese”

Nel frattempo Trump continua ad attaccare i manifestanti che stanno tenendo vive le proteste a un mese dalla morte di George Floyd: "Abbiamo arrestato centinaia di persone: nel loro mirino le statue di George Washington e Abraham Lincoln”, ha detto nell’intervista a Fox. “Sono degli agitatori che vogliono solo destabilizzare il paese". Trump critica poi gli stati e le città a guida democratica: per il tycoon la violenza a Chicago, Detroit e Baltimora è fuori controllo: "è peggio dell'Afghanistan, dell'Honduras e Guatemala". E ha aggiunto, attaccando il candidato democratico alla Casa Bianca: "Pensate cosa accadrebbe con Biden presidente".

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