Coronavirus, Italia tra le più colpite da disinformazione. Ue punta dito su Cina e Russia

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La commissione europea ha presentato un rapporto sull’infodemia, un’ondata massiccia di notizie non vere, circolate durante la pandemia per influenzare i cittadini. La vicepresidente Jourova: “Russia e Cina principali fonti di informazioni false e fuorvianti. Le società maggiormente colpite dal Covid sono quelle più vulnerabili”

L'Italia è tra i Paesi più colpiti da campagne di disinformazione legate all’emergenza Coronavirus. Un dato reso noto dalla vicepresidente della Commissione europea, Vera Jourova, nel corso di una conferenza stampa, a Bruxelles, sul tema della disinformazione nell’ambito della crisi sanitaria. Secondo la Commissione, la pandemia è stata accompagnata da un’infodemia, un’ondata massiccia di informazioni non vere, compresi tentativi da parte di soggetti stranieri di influenzare i cittadini e i dibattiti pubblici nell'Ue, a cui occorre rispondere attraverso comunicazione e trasparenza. Le principali fonti di disinformazione sono "Russia e Cina e abbiamo sufficienti prove per dirlo”, ha aggiunto Jourova, che ha indicato anche come durante la pandemia "Google abbia bloccato e rimosso oltre 80 milioni di inserzioni pubblicitarie legate al Covid a livello globale”  (CORONAVIRUS: GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE).

Jourova: “Più vulnerabili i Paesi maggiormente colpiti dal Covid”

"Le società che sono state colpite di più dal Covid sono più vulnerabili e un bersaglio più facile della disinformazione", ha spiegato Jourova. "Non voglio dire che gli italiani che hanno lottato coraggiosamente contro il coronavirus siano più vulnerabili, ma che le società più vulnerabili sono prese di mira", ha detto la vicepresidente della Commissione europea.

Le attività dell’Ue contro la disinformazione

La Commissione europea ha fatto sapere che l'Ue ha intensificato le proprie attività volte ad informare i cittadini sui rischi e a rafforzare la cooperazione con altri soggetti internazionali per contrastare la disinformazione. Secondo la Commissione, la "cooperazione" un pilastro della lotta contro la disinformazione, in particolare attraverso il sistema di allerta rapido e i dispositivi integrati per la risposta alle crisi.

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Jourova: “Sosteniamo modello Twitter con affermazioni Trump”

In termini di "trasparenza" la Commissione chiede alle piattaforme che non lo hanno ancora fatto di aderire al codice di buona condotta sulla disinformazione e intende potenziare il sostegno ai verificatori di fatti e ricercatori. Il caso Twitter col presidente Usa, Donald Trump, ha spiegato Jourova, ”è il modello che sosteniamo. Non vogliamo silenziare nessuno. Twitter non ha rimosso le affermazioni di Trump, ha aggiunto fatti, permettendo un confronto e questo è quanto chiamiamo pluralismo. Non chiediamo rimozioni, a meno che i contenuti non siano manifestamente lesivi per la salute delle persone”.

Il Recovery Fund anche per l’informazione libera

Quanto alla "libertà di espressione" e al "pluralismo", la crisi del Coronavirus ha dimostrato l'importanza dei media liberi e indipendenti che forniscono ai cittadini informazioni attendibili e verificate. L'Ue intensificherà il proprio sostegno a media e giornalisti indipendenti a livello europeo mondiale. La Commissione invita gli Stati membri a intensificare gli sforzi per garantire che i giornalisti possano lavorare in sicurezza e a sostenere i media anche attraverso le risorse del Recovery Fund.

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