Pyongyang ha deciso di vietare il sesso tra adolescenti, dichiarandolo 'sovversivo'. Per il regime è il risultato della decadente influenza capitalistica: genitori e insegnanti rischiano di essere puniti se non controlleranno figli e studenti
La Corea comunista ha lanciato una campagna senza precedenti per vietare il sesso tra adolescenti. Il problema nasce dal fatto che, senza educazione sessuale, i giovani nordcoreani conoscono il sesso solo attraverso la pornografia di contrabbando, considerata il risultato della decadente influenza capitalistica. (LA FOTOSTORIA DI KIM JONG-UN)
No ai “comportamenti promiscui”
Per far rispettare il divieto, visto come uno strumento per preservare le fondamenta della società nazionale, le autorità comuniste minacciano punizioni per i genitori e gli insegnanti che falliscono nel controllare i propri figli e studenti. Come ulteriore misura di prevenzione, il Comitato centrale del Partito dei lavoratori, ha ordinato alla sua Organizzazione giovanile di ispezionare le scuole e controllare gli smartphone degli studenti.
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Rapporti sessuali tra giovani considerati immorali
Nella conservatrice società nordcoreana, i rapporti sessuali tra giovani sono considerati impuri e immorali. L'educazione sessuale è vietata nelle scuole, e i giovani si avvicinano al sesso tramite materiale pornografico giapponese, sudcoreano e statunitense contrabbandato lungo il confine con la Cina. Giovani esuli nordcoreani hanno raccontato gli eccessi della "politica" sessuale di Pyongyang. Ad esempio, alle adolescenti è spesso insegnato che basta tenersi per mano con un coetaneo per rimanere incinte.