La scelta del giornale mentre il Paese si avvicina alle 100mila vittime legate al Covid-19. “Mille persone rappresentano solo l'uno per cento del bilancio totale dei morti. Nessuno di loro era solo un numero”, si legge. Accanto ai nomi, un breve necrologio
Negli Stati Uniti i decessi ufficiali legati al coronavirus si avvicinano a 100mila. Il New York Times ha deciso di marcare questo momento storico pubblicando in prima pagina i nomi di mille vittime. “Mille persone rappresentano solo l'uno per cento del bilancio totale dei morti. Nessuno di loro era solo un numero”, spiega il giornale in una breve introduzione sulla pagina interamente occupata dal testo (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE).
I mille nomi sul New York Times
Il Nyt ha pubblicato i nomi sulla prima pagina della domenica. Ogni nome è accompagnato da un breve necrologio. C’è, ad esempio, "Joe Diffie, 62 anni, Nashville, star della musica country vincitrice del Grammy". Oppure "Lila A. Fenwick, 87 anni, New York City, prima donna nera che si è laureata alla Harvard Law School". Un altro necrologio recita: "Myles Coker, 69, New York City, liberato dalla vita in prigione". E poi, tra gli altri, ci sono "Ruth Skapinok, 85, Roseville, California, gli uccelli del cortile amavano mangiare dalla sua mano" e "Jordan Driver Haynes, 27, Cedro Rapids, Iowa, generoso giovane con un sorriso delizioso". “Volevo qualcosa che la gente possa guardare tra 100 anni per capire la portata di ciò che stiamo vivendo”, ha spiegato il national editor Marc Lacey.
Negli Usa oltre 97mila morti
Negli Usa, secondo i dati elaborati dalla Johns Hopkins University fino al 24 maggio, le morti legate al Covid-19 sono oltre 97mila, mentre i contagi totali sono oltre 1,62 milioni. Nelle ultime 24 ore si sono registrati nel Paese altri 1.127 decessi, un dato in lieve calo rispetto a ieri (quando se ne erano contati 1.260). Tra le zone più colpite c’è lo Stato di New York: nell’ultimo giorno le vittime sono state 84, il numero più basso degli ultimi due mesi. Il calo è un segnale del fatto che "stiamo facendo progressi reali, che quello che stiamo facendo sta funzionando", ha detto il governatore Andrew Cuomo. "Secondo gli standard normali il numero sarebbe pessimo. Ma siamo lieti che sia sceso sotto i 100 per la prima volta dalla fine di marzo", ha aggiunto.
Washington Post: stop voli dall’Europa ha aiutato diffusione
Intanto, secondo il Washington Post, la decisione di Donald Trump (FOTOSTORIA) in marzo di bloccare i voli dall'Europa avrebbe creato caos e contribuito a diffondere il coronavirus negli Stati Uniti. L'annuncio non chiaro e contraddittorio del presidente americano dallo Studio Ovale, infatti, avrebbe innescato la corsa degli americani che si trovavano nel Vecchio Continente a rientrare, causando panico negli aeroporti. E così quella che doveva essere la misura per contenere l'epidemia avrebbe avuto l'effetto opposto: assembramenti e il rientro negli Stati Uniti dalla zona epicentro del coronavirus. Un rientro senza eccesivi controlli negli aeroporti americano che, secondo il giornale, avrebbe favorito la diffusione del virus.